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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 149
   Ma frattanto l'Imperatore adopravasi a tutta possa per richiamar nell' Italia tanta somma d' esercito , che gli bastasse per metter fine alla guerra. È detto, che venisse occulto in Chiavenna di mezzo verno a tentarvi l'animo poco flessibile d'Enrico Duca, detto il Leone, e cadendogli a' piedi senza profitto, sostenesse un avvilimento vendicato in seguito di soverchio, Nè trascorse l'Aprile, e Filippo Eletto di Colonia gli guidò per l'Alpi un rinforzo di mille e più cavalieri. Affrettavasi di là da Como per incontrarli Federigo medesimo, quando riseppe de'Milanesi, che traendo a seguito le milizie di Piacenza, Brescia, Novara, Lodi e Vercelli, e i rinforzi della Marca di Trivigi erano a Legnano determinati a combatterlo (39 Maggio). Settecento Lombardi, che incontrandosi in una schiera degli avversari fra Busto Arsizio e Borsano , s* azzuffarono i primi , sopraffatti, in onta del numero, affidarono la lor salute alla fuga. Ma al Carroccio de' Milanesi, ove s* arrischiò Federigo con tutta l'oste, diversificò la fortuna. I Lombardi, fatto cerchio all'intorno, il difesero di pie fermo per lunga pezza , finché stancandosi. l'aggressore fu loro agevole il disordinarlo ed opprimerlo. «Aspra fu la strage sui vinti, e dei molti che si sottrassero al ferro , dando le spalle parecchi, affogarono entro al Tesino. L'Imperatore, che scavalcato nel fervor della mischia trovò modo a nascondersi, fu pianto in Come per morto da Beatrice , finché al dì terzo comparve illeso in Pavia. Una lettera de'Milanesi diretta al Comune di Bologna , magnificando l'inopinata vittoria, narrava in loro potere il Vessillo regio, lo scudo , 1' asta, la croce; ed oro, ed argento e spoglie d'ogni maniera: e a tacer sul numero degli uccisi e sommersi, dif-fondevansi nella copia de' prigionieri tratta in catene a Milano, fra'quali Bertoldo Duca di Zerin-gia , nipote di Beatrice. In breve i Comaschi , che uscirono i più malconci dalia battaglia, furon costretti a giurar di nuovo la Lega.
   Nè poteva ornai Federigo traveder sui pericoli
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