Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Primo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (161/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (161/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI i3i
   terra Matililioa posta nella Corte di Bibiarwllo, (5 Maggio) clie fu aggiudicata al secondo, come imponeva il Pontefice {7 Agosto). Poco dopo' Giovanni Vescovo di Bologna, fu Giudice per Alessandro medesimo nelle quistioni che s' agitavano fra Guido Abate della Pomposa, antica Abbazia tra le foci del Po, e Monaldo Prior di Porto. Furono assessori in quel giudicato Maestri e Giureconsulti primari. Assistevano al primo il famoso Jacopo, Guido di Perticone, Rodolfo Giudice del Sacro Palazzo e Quido Maestro in Leggi : al secondo Utel-rico di Malconsiglio e un Gaetano da Pisa.
   ANNO DI CRISTO 1170.
   Il Legato Ildebrando era in Benevento al Gennaio , chiesto colà dal Pontefice a divisarvi sugli espedienti, affinchè migliorasse la causa pubblica; e sopravvennero al tempo stesso i Rettori d' Alessandria per lo primo omaggio alla Chiesa. Intanto s'erano accostate alla Lega Modena, Reggio e Ravenna , a tacer le terre di minor grido , e Caval-caconte da Bertinoro con altri nobili della Lombardia , Marca Trivigiana e Romagna, mentre Genova forniva alcuna somma a vantaggio della nascente Alessandria. Non poteva mai Federigo travedere sul rischio d' un' esclusione perpetua del Regno Italico, se cedendo a* tempi non ispiegasse viste più miti. Parve in fatti adottarle, e alla Primavera scese in suo nome di qua dall' Alpi Eve-rardo Vescovo di Bamberga a parlar d'accordo con Alessandro. L'ascoltò il Pontefice in Véroli, assen-tèndo i Lombardi, ma le offerte lievi ed ambigue, aumentarono la diffidenza e l'indignazione.
   E quindi nuovi statuti promulgati da'Rettori di Lega, con intelligenza de'Veneti. Importavano che s'interdicesse il passo agli eserciti di Federigo, movessero da Lamagna, o da qualsivoglia fra le provincie,
   Annal. Bol.T.I. 21