Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Primo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (160/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (160/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   io8
   ANNALI
   in averi , e persona. Non verrebber meno della dovuta osservanza alle convenzioni di Lega, non ' a' precetti imposti da' suoi Rettori, o da imporsi per 1' avvenire, ed affiderebbero a' Consoli della Città a Castello di Montarano , affinchè il custodissero per onore de'collegati.
   Nè tardò a propagarsi per l'intera Europa il nome e la dignità de' Lombardi. A que' tempi Enrico Re d'Inghilterra gravando sovra Tommaso Arcivescovo di Cantorbery, che il lungo esiglio e i travagli moltiplicati rendevano vieppiù forte nel difender la causa del sacerdozio contro lo scettro , * s*era volto a'Grandi di Roma, e a Guglielmo Re, e a' suoi vassalli, affinchè a lor preghiera il Pontefice si determinasse a. rimuovere dalla sua sede quel non tollerante avversario. Potevano le Città di Lega giovar non pupo al proposito, se s' aggingnessero ad intercedere; ed apparecchiossi a comprarle, offrendo a'Milanesi marche tre mila* due mila a'CvemoiMsi, mille a' Bolognesi, e altrettante a' Parmigiani ; nè .restò intentato il Comuni di Pavia. Gli è noto come i maestri del nostro studio sdegnassero d'autorizzar co' loto suffragi la pericolosa condisoendenza. ... Ma i Faentini, trascorsa nel riaversi buona parte del verno , uscendo 'improvvisamente al Febbraio , cavalcarono fino a Laureta Castello al di là di Forlì, • in brev' ora 1' espugnarono, ed arsero. Geremia ida Poleata , ed UJraldo da Patrignano, cogli altri ch'eran dentro a custodia, cavalieri e pedoni, rimasero prigionieri , e il Comune di Faenza li cedè a scambio de' suoi* paesi a Castrocaro. Poco dopo i militi Faentini, intenti una volta' ancora a sorprendete Castel Leene, incontrarmi co'Forlivesi a Calanco , e si combattè con danno reciproco.
   Sostenevano al tempo stesso la legazione di Chiesa presso a'Lombardiâ–  Ildebrando Crasso, e Manfredo Cardinal Diàcono del titolo di san Giorgio in Ve-labro. D'Ildebrando apparisce che fosse al Maggio in Bologna, Dinanzi ad esso i due Abati Manfredo* di Canossa, e Giovanni di Marola , contesero d' una