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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   f BOLOGNESI
   malagevole la molta possa dei difensori , e il proponimento d' una resistenza ostinata. Intanto Alessandro malsecuro nella campagna , affidandosi nel Decembre alle navi di Guglielmo Re di Sicilia, pro-cacciossi un asilo in Genova. Guglielmo teneva per lui , e gli mantenne fede incorrotta.
   E vestigio in Bologna di sedizioni contemporanee, o traessero origine dalla discordia fra il Sacerdozio e l'Impero, o da cagione privata. Levossi il popolo al Giugno, e rimaser morti nella corte di sant'Ambrogio, Niccolò degli Asinelli e Alberigo o Alberto de'tìgli di Gerardo di Gisla. L' uccisor del primo fu Baruffaldino di Rodolfo Ramponi, che inseguito dagli Asinelli nelle sue case vi si difese colla peggio degli aggressori. Divise d' indi innanzi le due famiglie una nimicizia durevole. Questa famiglia di Gisla , per quanto appare, tenne in antico il Castello di Dugliolo ; e si suddivise in Gisla , Scan-nabecchi e Ghellini.
   Cesa , moglie di Guido da Canossa , beneficò a quel tempo i Canonici di san Vittore col dolio delle sue terre in Paderno. Assentì Guido alla donazione. Ambidue dimoravano in Gesso sul Bolognese, Castello del quale furono investiti altra volta quei da Canossa a quel tempo che il quinto Enrico scese in Italia per disporvi della successione Matildica.
   I Milanesi afflitti per lunga fame e agitati dalla discordia, s'arresero al Marzo senza riserva, e comprarono una salvezza poco dissimile dall'esterminio. L'Imperatore , trionfando in Lodi, sostenne senza commoversi la desolazione e il pianto de'vinti (i Marzo). La Città conceduta a saccheggio, fu distrutta da'fondamenti , e gli abita
   la sola vita e 1' allodio. Cremona, Pavia e Lodi
   ANNO DI CRISTO 1162.
   moti, conservarono
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