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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   ioS
   popolo Milanese , che reclamando la pattuita elezione del Consolato, eccitò improvviso tumulto con-tra i Legati Rainaldo Cancelliere, Ottone Palatino, e Gozwino Conte di Seprio, e li pose in rischio di vita. Era Federigo in Marengo , ove circondavanlo i Principi d'ambidue i Regni , e i Rettori delle Città, fra quali il Podestà di Bologna. Colà al Febbraio gli comparvero innanzi gli Oratori de' Milanesi con Uberto Arcivescovo , e proposero infruttuose discolpe. Al tempo medesimo i Cremonesi ritrassero un privilegio , che assicurava le loro navi da private esazioni per l'intero corso del Po , e dell' acque adiacenti , sia ne' distretti di Ferrara , di Modena e di Reggio, o sul Bolognese e sul Ravennate (32, Febbraio). Brevemente l'imperatore uscendo dall' Insubria raggiunse Everardo Vescovo di Bamberga, che accampava sul Bolognese con una parte d'esercito. Ivi, convocata la folla de'Maestri e de'Giudici ricercò i Milanesi, e poiché nessuno rispose , li dichiarò contumaci, e segjiò il decreto di proscrizione. Ma essi, come furon certi della tempesta che stava loro sopra il capo , s' affrettarono a prevenirla brandendo le armi. Trezzo fu espugnato e distrutto , e la nuova Lodi era minacciata d'ugual destino, quando Garsendonio Vescovo mantovano e Guarnieri Marchese d'Ancona, sopravvennero affrettatamente con un esercito a rintuzzarli.
   Cominciavano intanto a svilupparsi i semi d'una discordia non lontana fra Federigo e Roma. Due Legati Pontifici, Ottaviano Cardinal Prete del titolo di santa Cecilia , e Guglielmo Cardinal Prete di san Pietro ad Vincula , sopravvenendo in Bologna, intimarono all'Imperatore che dimettesse a san Pietro, oltre al patrimonio Matildico, la Sardegna, e la Corsica, il Ferrarese , il Ducato di Spoleti, ed ogni altra terra da Roma ad Acquapendente , nè d' indi innanzi, salvo il giuramento di fedeltà, richiedesse omaggio da'Vescovi dell'Italia, o fodero ne* domini Ecclesiastici, nè messo alcuno d'Impero placitasse in Roma senza l'assenso Apostolico.
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