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ANNALI
MarchdSe, cui doler* «he i medesimi £arere§giasseto quelle terre del suo Distretta ohe tentavano ribellarsi. A tutto questo si aggiunse ohe Consoli milanesi » fosse inavvedutezza o artifizio, il trassero celi' intero esercitò ia luoghi pericolosi e deserti. Nè tardò « vendicarsi, neglette le umiliazioni e le alerte. Le Castella del lor Distretto ove penetrò, furon arse per buona parte, e distrutte fino a poca distanza dalla Città , e si volse in seguito ali altre terre Lombarde, che l'amicizia de'Milanesi avvolgeva stella colpa medesima. Al Deoembre intanto per morte d'Anastasio Pontefice, sorse Niccolò Vescovo d'Albano, e fu detto Adriano quarto (3 Deoembre).
In questo mentre era insorta quistione fra il Co-sunne d'Imola è i figli di Rainuooio di Ci*natello, che nel Porto di Trecenta, ov'eran condomini, esigevano fa' cittadini un ripatico inusitato. Comparve in Bologna al Marzo Giovanni de' Geremei Podestà con alcuni de'savi, e contesero dinanzi a Guido da Sasso, che rivooati ad esame i diritti d' ambe le parti, pronunziò assoluto il' Comune d'Imola. Assistevano a Guido i quattro famosi giureconsulti Bulgaro, Martino, Ugo e Jacopo, i quali in seguito furon chiesti di lor presenza quando all'Aprile Ildebrando Cardinal Diacono e Rettore della Chiesa Modenese proferì sentenza in Bologna per lo Pontefice contro lo Spedalingo di santo Stefano della Quaderna, che frodava della debita sommissione Guiberto Abate. Nè quasi occorse a que' tempi giudizio importante, senza il loro intervento.
In quest' anno Mosè Arcivescovo di Ravenna privilegiò i Canonici di fan Vittore: Gerardo Vesoovo 4i Bologna il Monastero di Settefonti.
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