BOLOGNESI 89
consecrazioni. I Cattanei darebber opera in ogni evento perchè il Comune ritenesse Nonantola, e , perduta la ricuperasse , ed in ogni guerra che intraprendesse verrebbero in suo soccorso dalla Secchia fino alla Cosina tre volte in ciascun anno, due volte coi cavalieri, e la terza col pieno esercito , agli stessi patti che il popolo. Le acque della Cosina dividevano i Faentini dai Forlivesi ; e da quella trasse nome un Castello ricordato più volte nelle Storie contemporanee. Proseguivano i capitoli del giuramento , i quali dicevano che Cattanei e popolo rimetterebbero i litigi qualunque sopravvegnenti ■air arbitrio de' nostri Consoli. I Cattanei però aggiungerebbero due de' lor Consoli , che definisser coi nostri. Viceversa il Comune di Bologna promise che difenderebbe i Nonantolani da qualsivoglia persona , dedotti 1' Imperadore e 1' Abate, e li manterrebbe immuni, e protetti per ogni luogo di suo dominio. A'Cattanei fornirebbe ogni anno una volta Cavalieri e pedoni , che servisser gratuiti fino al Panaro, e due volte la milizia sola, affinchè combattesse a'loro stipendi fino alla Secchia dalla falda dell'Apennino alle valli, e più oltre ne'monti al di qua del Panaro per lo tratto di miglia venti. S'uniformerebbe a'Nonantolani nel ripeter l'emende. Finalmente nè i Bolognesi per l'una parte, nè il popolo di Nonantola e suoi Cattanei per l'altra, s'indurrebbero a tregua o a pace coi Modanesi senza 1' assenso reciproco. Approvarono al tempo stesso le convenzioni i due Monaci a nome del loro Abate e del Monastero, e promisero un'osservanza esatta e perpetua sotto pena di cento libbre d'argento. Scoppiò a questo modo iin' aperta guerra fra i due Comuni di Bologna e di Modena.
In quest'anno il Vescovo Enrico racconfermò al Monastero di san Salvatore posto a Fontana Taona l'ospitale di san-Michele in Bombiana (i3 Gennaio). Frattanto un incendio,xlie guastò buona parte della Città , involse la Basilica di san Pietro, che giacque per lungo tempo semisepolta.