BOLOGNESI
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di Faenza dal confine ai sobborghi, ove s' attendarono. Ma il popolo Faentino raccolto quel più d' amici , che permise 1* angustia , accorse colà , e battagliando da terza a nona lo sconfisse compiutamente. Perirono i più lenti a volger le spalle , parecchi furono i prigionieri; e le spoglie che ri-maser sul campo, arricchirono il vincitore. Poco dopo alcuni cavalieri di Cunio, che depredando e uccidendo s' arrischiarono perfino a Ganga, inseguiti da una schiera di Faentini la trassero negli agguati, che aveva tesi presso a Granarolo il restante degli abitatori di Cunio, e si combattè. Fu molta, d* ogni parte la perdita , e non dissimile la fortuna.
Ruggieri Conte di Sicilia figlio di Ruggeri Conte, che aspirando alla successione di Guglielmo Duca di Puglia e Calabria era in arme di qua dai'Faro, ebbe a fronte Onorio Pontefice determinato a resistergli. Di là dai monti al tempo medesimo avvol-gevasi Lotario Re in contrasti pericolosi con Federigo Duca di Svevia, e Corrado Duca di Franconia, figli di Federico Duca. Le circostanze trassero colà Gerardo Cardinale di santa Croce in Gerusalemme con podestà di Legato , il quale intervenne a una Dieta convocata da Lotario a Spira in quest' anno medesimo.
Ma i Milanesi, come il consentì la stagione, spiegarono alle mura di Como un possente apparato. Si noveravano fra le terre ausiliarie Pavia, Cremona , Piacenza , Novara, Vercelli , Asti , Alba, Al-benga, Vicenza, Parma, Bologna, Modena, e Mantova. S'aggiunsero i Cavalieri della Grafagnana, nè s'astennero la vedova d'Alberto Conte di Bian-drate , e Guido suo figlio , quantunque in tenera età . Gli assalti furon aspri e frequenti, strano l'urtar delle macchine, e tuttavolta resistevano intrepidi
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ANNO DI CRISTO 1187.
Annal. Boi. T. /.