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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   Vessillifero o Alfiere o Portastendardo della sua classe ; e v' eran due vessilliferi per ogni Quartiere. — Il Carroccio poi non era che un carro a largo tavolato, e tratto da' buoi. L' ornavano ricchi panni in guise diverse, segnati dei colori della città, e vi sorgeva al centro il Vessillo pubblico pendente da un'eretta trave. La gloria della città governata a Comune era collocata nel conservar questo Carro, quest'Arca dell'Alleanza del Medio Evo d' Italia , per cui il perderlo traeva seco somma ignominia ; nè mai usciva in guerra che circondato dall' esercito intero e guardavalo più. da vicino un' eletta schiera di difensori. Eriberto Arcivescovo di Milano inventò il primo Carroccio ; 1' una dopo l'altra le città italiane rette a Comune ne imitaron l'esempio : Bologna fu tra le ultime che ricordinole storie. — Ma del Carroccio bolognese diremo altrove più a lungo. — Il distretto era allora oltremodo angusto secondo la condizione de'tempi;e terre e Castella immuni dalla pubblica giurisdizione sorgevano da ogni parte per lo Contado. Lo stato Matildico si diffondeva interrottamente dalle cime degli Apennini fino all' ultima falda, e aggiugnevansi a' confini dell' Imolese Medicina e Argelata. — Sarebbe troppo malagevole 1' enumerar tutti i luoghi Ma-tildiei sul Bolognese, sia ereditari o acquistati. Più poscia il produr la serie moltiplicata de' militi subinvestiti. Sembra tuttavolta che possano annoverarsi fra questi i Cattanei di Monteveglio, di Sala detta degli Aigoni, di Monsevero, di Moogior-gio , di Monsanpiert», di Serravalle, di San Colombano,'di Pragatftèo e di Crespellano. Così i diversi Valvassori di(Stecca Masenata, d'Aiano, di Rocca Gridolfa o sia Sinibalda, di Mugnano,di Montagu-to dall'Arrigazza, di Labanto , di San Lorenzo in Collina, di San Marco, di Gesso e di Borgo Pani-gale. Rimangono eziandio argomenti non lievi par congetturare che allo stato della medesima spettassero per molta parte i distretti di Celere e Saltopiano, posseduti ne'tempi addietro dalla famiglia.