BOLOGNESI
confini dell' Episcopio. Confermò il Pontefice la nuova liberalità e le antiche, ed Enrico medesimo, intercedendo Agnese Regina, li ricevè in protezione, e convalidò i lor diritti e le immunità . Benedetto Bolognese allora era Vescovo d'Adria.
Non sopravvisse Enrico oltre all'anno undecimo, e il suo figlio Enrico, quarto del nome , regnò in età puerile , raccomandato dal padre moriente al Pontefice, e tutelato dalla propria madre Agnese. ( A. io56 ). Nè tardarono a svilupparsi nel Regno Italico le conseguenze d' un' autorità indebolita. I venturieri Normanni ingranditi sulle rovine de' Greci e de' Saraceni, insultavano all' Impero e a' Pontefici , e Gottifredo Duca rientrato in Italia cori Beatrice, occupavasi di trame occulte per coronarsi. La Chiesa stessa non era immune da interne calamità . (A. 1057). Dopo il nono Stefano che sottentrò al secondo Vittore 1' anno secondo del nuovo Re, aveva invasa la sede Benedetto decimo , che r abbandonò 1' anno susseguente , e in breve nell'anno sesto, quando per morte di Niccolò secondo fu prescelto a Pontefice il secondo Alessandro ( A. J061 ), levarono il capo per la più parte i Vescovi della Cisalpina, e gli opposero Cadaloo Vescovo di Parma riprovato in seguito l'anno duodecimo dal Concilio di Mantova. ( A. 1067 )• ^ra e^ assertori d' Alessandro intervenne Lamberto Vescovo di Bologna , che sedeva dopo Adalfredo. Ad esso fu debitrice la nostra Chiesa di nuove terre ; ed a sua preghiera privilegiolla Gregorio settimo successor d' Alessandro. ( A. 1074 )■Intanto Ugo e Alberto Conti di Bologna sopravvivevano a Bonifazio e ad Ubaldo. Ugo conferì alla Chiesa Ferrarese parecchie terre nei due Contadi di Ferrara e Gavello , che derivavangli dallo stato d'Almerigo Marchese ; Alberto rinnovò alla Chiesa di Bologna le concessioni del padre. Nè veni van meno a que' tempi le pie oblazioni de' nostri Nobili. Alberto Conte da Panico, e il suo figlio Milone dotarono il Monastero di Santa Lucia di Roffeno : il Castello di Manzolino
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