Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



      Biala 16 marzo 1944.
      
      Papà, mamma e sorelle carissime, oggi finalmente la mia riaccesa speranza, dopo la notizia datami da Fini, si è tramutata in realtà. Ho ricevuto un vostro scritto e precisamente una cartolina di risposta, tipo regolamentare. I bei caratteri corsivi di mammà erano alterati un po’ sia perché scritti a matita e sia perché non corsivi per occupare il minimo spazio possibile ed utilizzarne il massimo. Comunque voi potete immaginare la mia gioia. La cartolina porta tue timbri di Teramo, l’uno in data 12 e l’altro in data 21.2.c.a. limiti di arrivo e di partenza da Teramo. Il 21 di questo mese e certamente entro il mese lasceremo Biala. La corrispondenza non dovrà quindi, a cominciare dalla presente, essere più inviata a Biala bensì alla destinazione che io, appena possibile vi comunicherò. Difatti a tergo della lettera al posto di Biala P. è segnato Siedlce (dist. Warschau) ma questa non sarà la nostra prossima destinazione e non ha quindi nessun significato. Quando io vi darò comunicazione con la matita copiativa cancellerete Siedlce (distr. Warschau) e segnerete l’esatto indirizzo. Queste sono disposizioni del comando tedesco. Dal nuovo campo vi invierò il bollettino dei pacchi, per quando adesso dal punto di vista alimentare sto meglio. Noi teramani stiamo tutti bene in salute. Provate a scrivermi lettere ordinarie, può darsi che mi giungano. A Fini pervengono, Irma può dirvene qualche cosa. Sono realmente lieto di sapervi tutti bene. Saluti agli zii, alla sig. Irma, comari. Avete notizie di Carlo? Bacettini su misura a Franco, il quale ora sarà un giovincello. A Teramo come va la vita? Siate prudenti. Attenzione agli allarmi aerei. Prendete misure precauzionali. Baci ed abbracci a voi tutti aff.mo Giovannino