Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



05/03/1944, Armando Cameli, Camerano

      Camerano, 5 Marzo 1944
      
      Carissima zia [Clarice],
      finalmente mi decido di darti notizie mie e di mia moglie.
      Dal 2 Novembre scorso, data del terzo bombardamento della città di Ancona, sono sfollato a Camerano, distante da Ancona circa 14 km.
      Raggiungo quest'ultima città tutti i giorni, in bicicletta, nel pomeriggio, per restare in ufficio dalle 15 alle 18.
      Ancona ha subito fino ad oggi diciassette bombardamenti, due di quali dal mare, di poca entità; alcuni invece dal... cielo, in grande stile. Non mancano apparecchi isolati, improvvisare la loro presenza e... mitragliare. Con tutto ciò direi che tutto si svolge normale in detta città.
      Qui a Camerano si sta benino; in fatto di alimentazione per ora si tira avanti.
      Io ed Emma siamo preoccupati per la nostra città natale, che non abbia a subire la stessa sorte di Chieti. Siamo stati informati che questa città è stata fatta evacuare con obbligo. Che Iddio protegga la nostra cara Teramo ed i suoi abitanti!
      Come stai in salute? Lo zio, certo sempre occupatissimo nel suo posto di lavoro. Irmina?
      Si brama spesso avere notizie fresche di famigliari e parenti, invece qualche volta ci si deve accontentare [di] notizie vecchie di qualche mese.
      Malgrado i disagi attuali, in salute sto bene, così pure Emmina. Questa però accenna, a distanza di tempo, leggeri sofferenze allo stomaco.
      In attesa di conoscere vostre notizie gradisci, anche da parte di Emma, affettuosi saluti ed abbracci, estesi alla zia e cordialità ad Irma.
      Aff.mo nipote
      Armando
      
      Tanti cari saluti a tutti.
      aff.ma Emma.
      
      Armando Cameli presso famiglia G. Ballerini Camerano (Ancona)