Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



01/02/1944, Giovanni Adamoli, Biala Podlaksa (Polonia)

      Biala Podlaska 1 febbraio 1944.
      
      Carissimi, da voi ancora nessun scritto. So bene che la colpa non è di nessuno. Vi confesso che scrivo la presente con una buona dosa di scetticismo perché non so se vi perviene, se le precedenti vi siano pervenute il che per me sarebbe già di somma soddisfazione sapendovi discretamente tranquilli nei miei riguardi. Sarei realmente addolorato se nulla di me dal 3 settembre sino ad oggi sapeste; nel qual caso i miei scritti altro non sarebbero che dei soliloqui e delle considerazioni e comunicazioni trasmesse e ripetute al mio stesso spirito. Bando a tutti i dubbi e desidero completare la presente con fiduciosa attesa e sano realismo. Mi dicono alcuni miei paesani che a Teramo quest’anno sii è ripetuta la famosa nevicata del 1929, nevicata che sarebbe stata accompagnata da una vera bufera. Vera ironia! Io che sono abbastanza a nord di questo tormentato mappamondo mi trovo quasi in un’atmosfera primaverile, atmosfera che si riflette, immediatamente, nel mio animo. Vi ripeto sto bene. Tra poco, molto probabilmente, mi sposterò anche da Biala. Voi scrivete comunque sempre all’indirizzo scritto sulla presente. Tante volte mi son dimenticato di suggerirvi di rispondermi, quando scrivete col presente foglio di risposta, scrivendo con la matita copiativa. Provate a scrivermi anche lettere ordinarie che forse mi perverranno. Parlate con Irma Marconi, moglie di Fini e nostra parente. Io vi ripeto spesso le stesse cose perché non so quale scritto possa pervenirvi per primo. Come desidero vostre notizie. Vi auguro a tutti buona salute. Non dimenticherete di dare mie notizie a zio Umberto e a zia Clarice ai quali darete i miei più affettuosi saluti unitamente a tutte le persone che mi sono care.
      aff.mo Giovannino