Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



08/12/1943, Giovanni Adamoli, Tarnopol (Polonia)

      Tarnopol 8 dicembre 943
      
      Carissimi, invio prima di tutto i miei più sinceri e sentiti auguri a Concettina per il suo onomastico. I cappellani del campo hanno celebrato una Messa che è riuscita solennissima e dalla quale proprio adesso ritorno.
      Alloggio in baracche costruite in mura e legname munite di poderosissime stufe; quindi mi difendo dal freddo molto bene. Dormo in castelletti di legno e fino ad oggi abbiamo avuto in dotazione due coperte pesanti, sì che dormire ci sia di conforto. Abbiamo due ranci al giorno e la colazione il mattino. Il rancio è costituito da brodo..., rape, carote, odori campestri, qualche chicco di pisello ed altra leguminosa. Per secondo piatto, sempre del primo rancio, patate lesse, senza sale e l’ultima che mangio è quasi sempre amara. Forse è una regola. Ora voglio adottare il sistema di fermarmi nei pasti, sempre alla penultima patata. I ranci si consumano alle 11.30 il mattino e alle 4,30 il pomeriggio. Alle ore 21 siamo a letto ed il mattino alle 6 in piedi. Trascorro la giornata con una grammatica di lingua straniera, che voi mi inviaste a Ragusa. Vita sana come vedete. Ogni volta che vi scrivo, rispondetemi subito ve ne prego. Si avvicina la bufera? Datemi notizie di voi tutti, zii e comari. Vi bacio come spesso vi bacio in sogno. aff.mo Giovannino