Augusto Fichtner
Nuove scoperte fanno supporre un'estensione
molto più ampia del castello di Besozzo.
Ritrovamento di reperti archeologici.


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       Recentemente sono entrato in possesso di una vecchia foto di Besozzo risalente alla fine dell'ottocento (foto 1) in cui è raffigurata la parte di Besozzo sup. rivolta verso Besozzo inf.. In particolare sono stato attratto dalla zona ora occupata dal monumento ai caduti e con grande sorpresa ho scoperto quanto segue: nella precedente mia descrizione sul castello di Besozzo, scrivevo che una delle cerchie di mura del castello, per quanto ancora visibile, giunta all'altezza dell'odierna chiesetta di S. Antonio, piegasse verso sud ovest, mentre quasi sicuramente in questo punto, pur proseguendo a sud-ovest, sovrastava un'altra cerchia di mura costeggiante l'attuale Via S. Antonio, che collegava una serie di torri esistenti al termine dell'attuale scalinata che sale da Besozzo inf. con il nucleo principale del castello. In questo modo il complesso sembra fosse molto più articolato e imponente di quanto supposto.
        Cercherò di illustrare al meglio questa vecchia fotografia: in essa si vede chiaramente che prima della costruzione (negli anni 20 del 900) del faro monumento ai caduti, e con la costruzione della scalinata che sostituì la precedente mulattiera, la zona è cambiata radicalmente con l'erezione di nuove abitazioni civili e con l'abbattimento di alcuni fabbricati fatiscenti e resti di torri e mura, e/o il loro inglobamento in altri fabbricati.
        Come si può vedere nella fotografia l'ultimo tratto della mulattiera costeggia un alto muro (ancora esistente) poggiante sulla nuda roccia, che sosteneva in parte un terrapieno (sul quale poi fu costruito il monumento ai caduti), e in parte risultava essere una muraglia, sino ad arrivare ad una porta a sua volta addossata ad un'altra muraglia, che immetteva in una strada, l'attuale via S. Antonio. Il muro con la porta non avrebbe senso a meno che non s'ipotizzi che era la parte superstite di una cerchia di mura molto più ampia di quanto creduto, e che racchiudeva tutto il nucleo antico di Besozzo Sup.; ipotesi che potrebbe essere suffragata da quanto mi è stato riferito recentemente, e cioè che in occasione della ristrutturazione del palazzo ex Rebuschini, sono emerse, ma sono state subito distrutte, resti di torri e di mura; è stata invece lasciata, a mo di colonna che sorregge un portico, la spalla di un portone che immetteva nelle stalle del palazzo Rebuschini, e una piccola porzione di muro (foto 2 e foto 3) che qui prima dell'intervento di ristrutturazione, formava un angolo arrotondato creando uno slargo.