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I fondamenti socioculturali della rinascita teramana
Giovanni Adamoli
1972, pagine 411





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   La città era poco più che un grosso villaggio^—
    Poverissimi d'istituti civili: un embrione di scuole primarie con yuna ventina di scolari o in quel torno: un orfanotrofio femminile angusto, insalubre e poco curato: un simulacro di ospedale civile: un lurido ricetto di trovatelli , nel quale meglio avrebbero abitato i sepolti che i vivi: una topaia di teatro e niente più*;H Ne molto migliori erano le condizioni materiali.* La città rendeva sembianza di un grosso villaggio o giù di lì1. Le strade, belle e spaziose, appena trafficabili pei pessimi selciati, e nettate una o due volte al mese da turbe cenciose di carcerati'^ Niuna cura della pubblica igiene: l'annona in balia di pochi: scarsissimi gli edifici da servire ai pubblici ufficiò Basti il di re che per alloggiare la nuova Corte di Assise convenne disfarsi del palazzo comunale e noleggiare una casetta pel Comuni® Che se così si viveva i n città, è facile i m maginare a che termini erano ridotte le v il 1 e^1 N on un m e tro di strada rotabile nella superficie di circa 54 miglia quadrate: non scuole,non fontane, non cimiteri: poche e luride case ammucchiate intorno ad un bugigattolo di Chiesa';5'-
   Dal punto di vista politico-amministrativo la