— 117 —
Ecco le ombre di Ciro Menotti, dei fratelli Bandiera e di Goffre-do Mameli, e di Mazzini e di Garibaldi e di Cavour e di cento altri, che ci guardano sorridenti, con occhi umidi pianto e di gioia. Ecco Battisti e Sauro che si stringono al petto, con cerea mano, la corda degli Absburgo e sembrano benedire al loro martirio. Ecco che dal Carso ferrigno e dai pii cimiteri delle Alpi giunge l'eco di un coro formidabile che canta gli inni della Patria.
« Rito espiratorio, adunque, per cui, da oggi, ciascuna aula della nostra Scuola sarà consacrata e dedicata al nome glorioso di uno dei suoi Caduti.
« Ci sembrerà così di averli più vicini i nostri Morti : più presenti al nostro spirito. Ci sembrerà di sentirli aleggiare sopra di noi.
«E a voi, o giovani, parrà di vederne le dolci sembianze, circonfuse dall'aureola della gloria: parrà di udirne la voce ammo-nitrice incitarvi al dovere.
«Io ve li voglio ricordare aduno ad uno; perché i loro nomi vi entrino nei cuori, perché abbiate da apprezzare e ammirare tutta la bellezza del loro eroismo.
« A questo punto l'oratore legge i nomi dei Caduti, illustrandoli con brevi cenni biografici. Li riportiamo qui a titolo d'onore: « Bonolis Mario, Claps Andrea, Di Francesco Giorgio, Di Zo-pito Antonio, Federici Umberto, Frisaldi Carmine, Marchetti Alberto, Medori Pasquale, Morlacchi Pietro, Pietropaoli Ernesto, Pistilli Berardo, Santori Pancrazio, Sari Erasmo, Valentini Pasquale, Verrocchio Domenico, Danesi Berardino, Ventura Mario. «Quindi prosegue: Questi i nomi, queste le gesta dei nostri morti.
«Pochi di voi,forse nessuno, li ha conosciuti. Né io li conobbi. «Io ricordo altri giovani che vidi sui panchi della mia scuola, che amai come figliuoli, e, che, anch'essi, sono morti.
«E uno ricordo che imporporò del suo sangue purissimo le mie rocce native e che dorme, ora, lassù nella pace silvestre dei faggi e degli abeti.