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Il R. Istituto Tecnico di Teramo
dal 1872 al 1924
a cura del Preside Dott. R. Massignan
Stabilimento Tipografico 'La Fiorita', 1924, pagine 206

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — SI —
   cfà alla luce dotti ed utili scritti che lo collocano fra i più apprezzati studiosi italiani dell'epoca. Tra gli altri lavori di lui ricordiamo « // Commercio d'Europa col regno delle Due Sicilie » che è la prima effemeride scientifica del Mezzogiorno.
   Scienziato di gran nome e industriale di vedute moderne, Vincenzo Corni fu anche ottimo padre di famiglia, cittadino e patriota insigne.
   I figli crebbe alla sua scuola, ch'era la scuola del dovere e della rettitudine. E ne fece dei preziosi collaboratori per le sue molteplici imprese. E alla sua Teramo, che amava di grande affetto, aumentò ricchezza e lustro, facendone conoscere il nome anche in lontane contrade.
   Anima aperta a tutte le più nobili idealità, lo scienziato teramano figura, nel 1798, fra coloro che simpatizzano per le nuove idee portate di Francia dagli eserciti del Buonaparte. Sospettato, perciò, e spiato, come novatore e giacobino, è costretto a prendere la via dolorosa dell'esilio. Solo, dopo Marengo, può riabbracciare la famiglia (1) e riprendere, la direzione delle sue fabbriche.
   Più tardi l'amore della libertà diventa in lui così prepotente che lo trasforma in audace cospiratore. Il movimento carbonaro del luglio 1820 lo ha tra i suoi più ardenti fautori. E quando, avendo Ferdinando 7° accordata la chiesta costituzione, si fanno, per la prima volta, nel Regno delle Due Sicilie, le elezioni politiche, il nome del Comi esce vittorioso dall'urna, con quelli del Delfico, del Coletti e del Castagna.
   Primo deputato di Teramo egli si comporta « da uomo che vede con l'occhio pratico le cose e spende a tempo la sua parola». Sollecito, non solo della prosperità dello stato, ma, anche, di quella della provincia, si mostra valido protettore, in Parlamento, dell'industria delle maioliche di Castelli — oggi così giustamente rinomata —
   (1) Sposatosi il 4 settembre 1791 con Maria Grazia Palletta di antico e nobile casato teramano, Vincenzo Comi ne aveva avuto quattro figliuoli: Raffaele, Riccardo, Elisabetta ed Enrico,

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