denti, e li trascinano in fondo a le acque dei fiumi, facendone loro pasto. Tuttavia tali mostri, probabilmente se di mole non eccessiva e sùpratutto se di mascelle notevolmente allungate e strette a guisa di rostro, quali si riscontrano nelle forme del Gange e tali da offrire minore resistenza, pare siano sopraffatti da gli uranghi; questi, quantunque più piccoli e meno robusti dei gorilla, con le loro braccia muscolose riuscirebbero a spezzarne le mascelle, come riuscirebbero a mordere e soffocare con la stretta i pitoni, i quali possono sopraffare vari animali, non esclusi i più grossi, avvolgendosi intorno al loro corpo P stringendoli con tale forza da provocarne distorsioni e fratture.
Il gigantesco elefante par che frema a la vista della tigre, la quale,, avventandogli contro, può anche averne ragione, conficcandogli i suoi artigli nello spessore della pelle, mordendolo e, forse, soffocandolo. Tuttavia se il pacifico animale riesce a liberarsi della fiera e a farla cadere, scrollandosi con forte scossa quando essa si è saldamente aggrappata a la pelle, può lasciarla tramortita sul suolo con terribili colpi della sua muscolosa proboscide, può sven-trarla con le zanne, può schiacciarla col suo peso smisurato. Non meno dubbia potrà essere una lotta tra elefante e rinoceronte, poderoso atleta ben corazzato, se asiatico, e munito, in ogni caso, di uno o due formidabili corna.
L'ippopotamo, pacifico e flemmatico, con le sue zanne formidabili e con la sua mole colossale può fare una carica decisiva; tuttavia il canguro, così ridicolo, .osa molestarlo a calci nei serragli.
Il leone aggredisce il toro e lo dilania, facendone suo pasto, come fa con zebre, cavalli, antilopi, camelli e giraffe, ma talvolta il toro riesce a vincerlo, prendendolo con le corna e ferendolo mortalmente, come fa il bufalo con la tigre e con il leone. La favola ci ricorda che il re della foresta, vecchio e infermo, fu ingiuriato da l'asino, ed io non me ne maraviglio, poiché si è veduto un branco di asini costringere a la ritirata il carnivoro, colpendolo furiosamente a calci. Non di rado i lupi sono tenuti in iscacco da cavalli o da tori; da gli uni sono aggrediti a calci, da gli altri sono minacciati con le corna, mentre si forma un circolo che chiude nel mezzo i più deboli per proteggerli da gli aggressori, e questa sarebbe anche la manovra dei bufali contro i leoni.
Il cervo, se assalito, si difende con le sue ramose corna ed il
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