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ANNUARIO A.S. 1927-28 1928-29
R. Istituto Tecnico 'V. Comi' di Teramo
Quirino Valente (cura)
Tipografia Cioschi, 1930, pagine 141

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a cura di Federico Adamoli

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   e di osservazioni in grande stile, con l'ausilio del pendolo di Ster-neck.
   Allorquando fossero istituite, s'intende fin dove è possibile, delle basi sperimentali lungo i meridiani del globo, spaziando e-gualmente tanto le une quanto gli altri, con riferimento alla stessa stazione fondamentale e con pendoli gemellari, il quadro della distribuzione della gravita, così collegato ed opportunamente integrato con osservazioni interpolate tra i meridiani assunti, sarebbe forse sufficiente a scoprire la vera legge di gravitazione terrestre, priva di condizioni restrittive e di anomalie, le quali oggi vengono spiegate con postulati, che pur avendo un qualche corredo sperimentale, non possono dirsi completamente immuni da affermazioni arbitrarie. Ad esempio, per spiegare le anomalie della gravita riscontrate nelle isole e nelle montagne, dove l'attrazione è superiore nelle prime e inferiore nelle seconde di quella che si dovrebbe avere, tenendo conto della latitudine e della densità dell'acqua e del terreno, si ricorre al postulato dell'arcidiacono Pratà cosi concepito: In ogni punto della terra, lungo la verticale, la quantità di materia incontrata è sempre la stessa.
   Per quanto lo Sterneck abbia dimostrato, con alcune esperienze, che tale postulato è in generale soddisfatto, resta sempre il dubbio che in altri punti della terra esso non si trovi d'accordo con la realtà.
   Fra le ipotesi riguardanti le origini dei terremoti vi è anche quella degli assestamenti interni (terremoti di origine tectonica). Non si potrebbero istituire delle osservazioni pendolari lungo la Marsica e confrontare i risultati relativi, con quelli di punti al di fuori della zona terremotata,, posti s'intende, alla stessa latitudine ?
   Una tale indagine non è priva d'interesse scientifico e potrebbe forse svelare il mistero sismico, nel quale è avvolta la, Marsica. Se poi l'indagine fosse estesa alla barriera montana del Gran Sasso, ancora meglio si potrebbe leggere nei valori della gravita, cercandovi di scrutare il perché la detta barriera costituisce una reale muraglia contro i movimenti sismici della Marsica, dei quali si sentono appena, gl'inevitabili riflessi nelle zone separate dalla barriera in parola.
   Che nelle viscere della terra vi sieno delle cavità, non v'è alcun dubbio, dove sono però nessuno lo sa.
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