Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Aritmetica elettorale (1953)

Leggendo su vari giornali i commenti sulle elezioni del 7 giugno mi sono imbattuto ogni tanto in giudizi di questo tipo: «E' stata la lista di Corbino che ha impedito lo scatto della legge truffa, oppure è stata la lista di Parri, oppure è stato il voto dei giovani». Mi sembra che siano in troppi ad arrogarsi il merito della vittoria del 7 giugno. (Alfredo Cappelli - Genova)

           Cerchiamo anzitutto di spiegarci in termini aritmetici il fondamento delle affermazioni che tu hai riferito.
           Per le elezioni dei deputati, come ricorderai, il totale dei voti ottenuti da tutte le liste chiamate, nel loro complesso, di opposizione è stato di 13.577.669, mentre il totale raggiunto dal gruppo governativo è stato di 13 milioni e 485.432.
           Lo scarto che, secondo le cifre ufficiali, ha imposto, con il mancato scatto della legge truffa, il colpo d'arresto alle forze reazionarie del nostro Paese è stato dunque di 92.237 voti.
           La lista dell'Alleanza Democratica Nazionale (Corbino) ha avuto 120.616 voti e quella dell'Unione Popolare (Parri) 169.169 voti. Ciascuna di queste due liste ha raggiunto dunque una cifra di voti maggiore di quella che segna il distacco dei governativi dal famoso 50 % più uno; ciascuna di queste due liste perciò, secondo un giudizio puramente aritmetico, ha potuto attribuirsi merito di aver raccolto i voti sufficienti per impedire la conquista del premio di maggioranza.
           Ma il giudizio non può fermarsi a delle somme o a delle differenze. E' fuor di discussione il valore politico delle posizioni assunte da Corbino e da Parri. Esso è stato riconosciuto dalla coalizione governativa che, attraverso la sua propaganda, ha cercato in tutti i modi di screditare i movimenti di opposizione nati dalla battaglia parlamentare contro la legge truffa (ricordi come hanno definito Parri e Corbino? Utili idioti, guastatori, criptocomunisti, ecc.), ancor più è stato riconosciuto dalle forze popolari che ne hanno veramente avvertito il contributo all'allargamento del fronte contro il tentativo di colpo di stato.
           Ma quando, come nel caso delle recenti elezioni, vengono sommati voti politicamente eterogenei al solo fine di compararli con quelli ottenuti dai fautori della legge truffa, voler individuare nel mosaico delle cifre quella che dovrebbe essere la determinante, può servire a dare qualche particolare soddisfazione ma non a fissare una priorità che non esiste.
           Più significativo e di più sicura consistenza politica è il giudizio dato sul voto dei giovani.
           Infatti nelle votazioni per il Senato il blocco governativo ha ottenuto 12.119.281 voti, mentre l'insieme delle liste di opposizione ha ottenuto 12.155.091 voti. Se le votazioni per la camera fossero state fatte con lo stesso corpo elettorale del Senato la legge truffa sarebbe dunque scattata. Il voto dei giovani dai 21 ai 25 anni, che si sono espressi in maggioranza contro lo schieramento governativo e, più particolarmente, a favore dei partiti di sinistra, ha fatto spostare l'ago della bilancia.
           Le elezioni del 7 Giugno hanno permesso perciò, da questo punto di vista, di fare emergere il processo di evoluzione democratica delle giovani generazioni, segno sicuro dell'avvenire di progresso della nostra Patria.
           Ma anche l'orientamento democratico e sanamente patriottico che si è manifestato nelle masse giovanili è frutto della lotta politica che in questi anni è stata condotta nel nostro Paese dalle grandi organizzazioni di lavoratori.
           Se si volesse entrare nelle analisi delle cifre, non ti pare, caro compagno, che parecchie cose avremmo da dire nei confronti del Partito Comunista Italiano che dai 4.356636 voti del 1946 è passato ai 6.120.638 voti del 1953?
           Ma noi comunisti, fieri e orgogliosi del grande successo del nostro Partito, valutiamo questo successo anzitutto nel suo significato nazionale di avanzata di tutto il popolo italiano.
           La vittoria del 7 Giugno, che vede sventolare alta la bandiera del nostro Partito, è stata per tutti, anche per tanti nostri avversari tuttora inconsapevoli, una grande vittoria della democrazia del nostro Paese.




Torna alla videata principale Gelasio