Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Prestiti nell'URSS (1953)

In relazione al recente prestito di 13 miliardi di rubli lanciato dal governo sovietico vorremmo conoscere le ragioni per cui anche nell'URSS si emettono prestiti. (Alcuni compagni della Sezione Spataro)

           Le entrate del Bilancio dello Stato sovietico hanno fonti e caratteristiche completamente diverse da quelle dei Bilanci degli Stati capitalistici: una voce è apparentemente comune, quella dei prestiti pubblici, ma anche questa voce assume, nella società socialista, un particolare significato.
           La prima caratteristica del Bilancio sovietico è che le imposte pagate dalla popolazione rappresentano una percentuale irrilevante del totale delle entrate: ad esempio nel bilancio del 1950 esse raggiungevano appena l'8 per cento.
           Nei Paesi capitalistici, invece, il 90 per cento delle entrate pubbliche è costituito dalle imposte, che gravano come uno schiacciante fardello sulle grandi masse popolari e rappresentano, un mezzo supplementare di sfruttamento dei lavoratori.
           La fonte principale delle entrate dello Stato sovietico è data da una voce che non appare, né potrebbe apparire, nei Bilanci pubblici del mondo capitalistico: è la voce 'utili delle aziende socialiste'. Solo in uno Stato socialista, in una società che ha distrutto il vampirismo capitalistico e nella quale, come ha detto Stalin «scopo della produzione non è il profitto, ma l'uomo con i suoi bisogni, cioè il soddisfacimento delle sue esigenze materiali e culturali», il frutto del lavoro umano resta a disposizione di tutta le collettività.
           Nell'URSS tutte le aziende industriali e alcune grandi fattorie agricole, i sovkos, sono di proprietà dello Stato socialista, perciò tutti gli utili che si ricavano dalla produzione socialista, eccetto quella parte che resta alle aziende per lo sviluppo della loro produzione e per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, attraverso il Bilancio dello Stato ritornano interamente alla collettività sotto forma di spese o di opere pubbliche. Gli utili delle aziende socialiste alimentano per circa l'88% le entrate totali del Bilancio sovietico: le cifre favolose dei profitti del mondo capitalistico si trasformano, nella società socialista, in una fonte di benessere collettivo e in un potenziale di progresso costante di tutti i popoli sovietici.
           Ancora un'altra voce, almeno sino ad ora, completa il quadro delle entrate del Bilancio sovietico ed è appunto quella dei prestiti pubblici che ha richiamato l'attenzione dei compagni.
           La storia dei prestiti pubblici dell'URSS è la storia stessa dei Piani quinquennali. Essi hanno costituito uno dei mezzi finanziari per le grandiose realizzazioni che, volta a volta, sono state stabilite e che richiedevano una somma di investimenti superiori a quelli disponibili attraverso le entrate ordinane, ossia attraverso le imposte e gli utili delle aziende socialiste.
           I prestiti pubblici sono possibili nell'Unione Sovietica perchè i salari e gli stipendi dei lavoratori permettono la formazione del risparmio e difatti tutti i prestiti emessi sino ad oggi nell'URSS sono stati coperti nel giro di uno o due giorni. Le caratteristiche tecniche di questi prestiti non differiscono fondamentalmente da quelle che noi conosciamo nella nostra finanza pubblica: si tratta di obbligazioni al portatore, rimborsabili entro un certo periodo di tempo (in genere 20 anni), che godono di un certo interesse (in genere il 5%) che concorrono all'estrazione di premi annuali.
           I prestiti in uno Stato socialista rappresentano sempre e solo una forma di investimento del risparmio dei lavoratori, mai un mezzo di speculazione. Le obbligazioni non sono quindi commerciabili (del resto non esiste neanche il «mercato» per un tale commercio, ossia la Borsa e non vi è mai differenza fra valore nominale e valore effettivo delle obbligazioni.
           I prestiti costituiscono un elemento transitorio del Bilancio dello Stato sovietico: l'aumento dell'accumulazione monetaria dell'economia dell'URSS, conseguente allo sviluppo delle aziende socialiste, ha già creato le condizioni che dovranno permettere anche il finanziamento dei grandi cantieri del comunismo senza ricorrere al risparmio.
           Quest'anno il prestito è stato fissato per un ammontare del 50% rispetto a quello dell'anno scorso, nonostante che nuove grandiose opere siano state iniziate in tutto il territorio sovietico: questo solo dato è l'indice più immediato, e forse il più comprensibile, per misurare la impetuosa, inarrestabile avanzata dell'Unione Sovietica verso la società comunista.




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