Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Quanti preti? (1953)

Discussioni di capannelle: Se non votassero preti, monaci e suore la D.C. non sarebbe il partito che raccoglie più voti in Italia. E' vero? (Ugo Girini - Genova)

           La discussione è stata male impostata: non si tratta di numero, si tratta di influenza che le organizzazioni clericali — sia di religiosi che di civili — manovrate dalle supreme gerarchie ecclesiastiche possono esercitare nelle lotte politiche e sociali del nostro Paese.
           Comunque anche dal punto di vista puramente statistico le cifre fanno riflettere. Come ricorda Ambrogio Donini (Rinascita, 1952, n. 4) i dati sulla struttura della Chiesa in Italia sono coperti da un velo di riserbo (ho sott'occhio un grande libro, l' 'Annuario delle Diocesi d'Italia del 1951', di oltre 1600 pagine, zeppo di elenchi di diocesi, di parrocchie, di conventi e di convivenze religiose, ma senza nessuna tabella riassuntiva statistica) ed occorre riferirsi ad una pubblicazione francese per sapere qualcosa di preciso.
           Il territorio italiano è diviso in 331 diocesi (con 282 vescovi residenziali) e oltre 24.000 parrocchie: i preti secolari sono 44.777, i frati 109.000, le monache 188.000 (a Genova abbiamo circa 5.500 religiosi).
           Si tratta in tutto di 342.000 cittadini italiani preti o membri di ordini religiosi cifra imponente ma che, da per sè, potrebbe non apparire decisiva di fronte ai 10 milioni di elettori d.c.
           Ma il discorso prende un'altra consistenza se dal numero assoluto passiamo a considerare l'influenza che possono esercitare le forze ecclesiastiche. Le cifre ricordate ci dicono che per ogni 1.000 italiani vi è un prete e per ogni 120 italiani un ecclesiastico. Nei confronti del corpo elettorale la Chiesa cattolica dispone di un ecclesiastico per ogni 80 elettori e questa cifra fa risaltare quanto potente e articolato sia lo strumento di cui dispone la Chiesa cattolica per influenzare l'opinione pubblica.
           Il Concordato (art. 43) e le leggi vigenti proibiscono alla Chiesa l'interferenza nella vita politica del Paese, ma «le leggi son, ma chi pon mano ad elle?».




Torna alla videata principale Gelasio