Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Blasco Ibanez (1953)

Abbiamo discusso sul significato sociale dell'opera letteraria dello scrittore spagnolo Blasco Ibanez e vorremmo avere qualche elemento per poterne meglio giudicare il valore. (Picca-Sanumanzi - Molassana)

           Vincente Blasco Ibanez non è stato soltanto uno scrittore: prima che scrittore è stato un combattente attivo contro le forze della reazione clericale che, allora, attraverso la monarchia (come ora attraverso la dittatura di Franco) tenevano bloccate le volontà di sviluppo e di progresso del popolo spagnolo.
           Difatti Blasco lbanez cominciò la sua produzione letteraria nel 1896, all'età di 29 anni, quando già aveva conosciuto il carcere e subìto persecuzioni per le sue idealità repubblicane, quando aveva già battuto la strada amara dell'emigrazione politica. L'opera letteraria del celebre romanziere spagnolo appare perciò sin dall'inizio un aspetto della lotta politica di un uomo che amava profondamente il suo paese, ne conosceva tutte le ingiustizie, le miserie e le prepotenze e sognava il sorgere di un'alba di giustizia per le grandi masse povere di Spagna avvolte dalla nebbia dell'oscurantismo clericale.
           La deprimente vita dei piccoli borghesi di provincia, la inesorabilità della legge che colpisce i poveri contadini affamati di terra, i pregiudizi di classe e di casta che rendono impossibili i sogni d'amore di anime semplici, la vita quasi bestiale dei pescatori protagonisti di tristi e morbose passioni, le disordinate esplosioni di odio popolare contro la tirannide dei Gesuiti e, ancora, un mondo di cenciaioli, di vagabondi, di venditori ambulanti, forniscono a Blasco Ibanez i temi umani e sociali per dar vita ad un complesso di opere letterarie talvolta discutibili dal punto di vista estetico ma sempre ricche di fantasia inventiva e di vigore creativo.
           Fra i suoi romanzi più famosi vi ricordo particolarmente 'I quattro cavalieri dell'Apocalisse' (il titolo è quello di una celebre stampa del Durer), scritto nel 1916, nel corso della prima guerra mondiale, potente atto di accusa contro l'imperialismo tedesco che conserva una sua permanente validità, non solo per una solida struttura letteraria ma per i profondi sentimenti di pace che lo ispirano.
           Non è qui il caso di insistere sull'aspetto letterario della produzione di Blasco Ibanez che, forse anche per la sua straordinaria abbondanza, si presenta di disuguale valore e che, nel periodo terminale della tormentata esistenza dello scrittore spagnolo, assume toni alle volte contradditori con precedenti opere.
           A voi, cari compagni, secondo quanto mi scrivete, interessa conoscere alcuni elementi per meglio valutare l'apporto di Blasco Ibanez, come scrittore, alla causa della giustizia e del progresso sociale dei popoli. Credo che si possa dire in tutta tranquillità che il contributo di Blasco Ibanez alla causa degli uomini oppressi, particolarmente per quanto si riferisce al popolo spagnolo è stato rilevante, anche se la feconda vena dello scrittore non appare guidata da una precisa ideologia e sorretta da una visione concreta delle prospettive che un popolo può aprirsi con la sua lotta. Se volessimo definirlo politicamente, potremmo dire che Blasco Ibanez appare un radicaleggiante, talvolta un superstite giacobino della Rivoluzione Francese che, con stile tribunizio e oratorio, esprime con veemenza la volontà di riforme e di progresso di una piccola borghesia illuminata. Ma Blasco Ibanez non va oltre la denuncia dell'infinita miseria di un popolo, egli non sa come l'auspicato rinnovamento possa effettuarsi né quale classe sociale debba essere la protagonista della scelta di un popolo al cielo della libertà e della giustizia.
           La sua opera si esaurisce nella documentazione, spesso audace e brutale, dell'arretratezza dei rapporti sociali in Spagna e i suoi personaggi, che pur si muovono entro un quadro crudelmente verista di miserie e di sofferenza, sono in genere travolti da passioni torbide e violente e non riescono a guardare oltre quel mondo che li opprime. Tutto ciò se limita l'efficacia sociale delle creazioni di Blasco Ibanez non ne distrugge il significato nobilmente umano e opere come 'Canne e fango', 'La fanciulla nuda', 'Fior di maggio', 'Sangue e arena, 'I quattro cavalieri dell'Apocalisse', 'Mare nostrum', si leggeranno sempre con grande interesse e con profonda commozione.




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