Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Comitati Civici (1953)

E' in corso, attraverso manifesti e comunicati, una polemica tra due tipi di Comitati Civici. Ma cosa sono questi Comitati Civici? Non si identificano essi con la Democrazia Cristiana? (Giuseppe Mereu - Genova)

           I Comitati Civici — e parlo di quelli tradizionali, di quelli già nati dal pantano dell'inganno del 1948, non dei concorrenti dell'ultima ora - sono la forma organizzata e malamente mascherata dell'intervento del clero e delle forze cattoliche attive nella lotta politica e particolarmente nelle campagne elettorali. Il Comitato Civico di fatto è l'Azione Cattolica e poiché Azione Cattolica si identifica con la struttura e l'ordinamento gerarchico della Chiesa, il Comitato Civico di fatto è il braccio operativo del Vaticano per l'intervento massiccio — quanto illegale — negli affari politici del nostro Paese.
           L'ipocrisia e il gesuitismo che caratterizzano l'opera dei Comitati Civici trovano la loro prima espressione nella stessa denominazione. Essa ha un accento di ufficialità: con quel «civico» usurpato alla terminologia tradizionale delle autorità comunali, esso tende a presentarsi come un organismo che goda di pubblici poteri.
           Ma l'ipocrisia e il gesuitismo dei Comitati Civici trovano la più perfetta espressione nel fatto che la propaganda di tali organismi — tuttora circondati da un alone di mistero e di semi-clandestinità — non appare dichiaratamente rivolta a favore di un determinato partito politico.
           I Comitati Civici, per quanto si riferisce alle forme esteriori, quelle visibili, della loro propaganda appaiono come Comitati di innominati cittadini che spendono fior di miliardi, che si aggiungono ai fior di miliardi spesi direttamente dalla D.C. nella più invadente e chiassosa propaganda che mai si sia potuta osservare nel nostro Paese, senza però che nei manifesti dei Comitati civici sia mai comparso lo scudo crociato. I Comitati Civici, che pare abbiano una particolare predilezione per le bestie, i mostricciattoli e le figure orripilanti, tanto da trasformare i muri d'Italia in un enorme, ripugnante museo degli orrori, si affannano a convincere la gente, di andare a votare, di raccogliere fra i rifiuti della propaganda fascista e nazista i temi più ignobili contro le forze progressiste del nostro Paese, di sostenere con torri e castelli elevati sulle piazze d'Italia il malconcio spauracchio dell'anticomunismo, di ridurre la polemica politica al livello delle banalità più sconce e più offensive per il buon gusto, l'intelligenza e il senso comune. Ma mai apertamente nei manifesti dei Comitati Civici, si invita a votare per la D.C., pur essendo estremamente chiaro l'obiettivo della loro propaganda.
           Il non pronunciamento aperto dei Comitati Civici a favore della D.C. non è dovuto certo solo all'ipocrisia che caratterizza il clericalismo, ma è anche una esigenza politica. I Comitati Civici non sostengono il partito della D.C. per far piacere a De Gasperi ma perchè oggi tale partito è quello che agisce conformemente agli interessi e alla volontà delle alte gerarchie cattoliche. Il giorno in cui la D.C. non servisse più al gioco, in cui lo scudo crociato non potesse più funzionare da specchietto per le allodole, certamente tutta l'azione concreta dei Comitati Civici si sposterebbe secondo le esigenze politiche del Vaticano senza dover mutare nulla né nella loro organizzazione né nel tono della loro propaganda.
           I Comitati Civici sono strutturati secondo la struttura della Chiesa, essi si sviluppano dal centro alle diocesi e alle parrocchie: oltre 300 sono i Comitati diocesani, oltre 24.000 i Comitati parrocchiali. Si tratta di una immensa ragnatela di intrigo, di corruzione, di falsità, di calunnia, di intimidazione che si è estesa su tutto il Paese, forma tipica di questo periodo della nostra vita politica nel quale la classe dirigente ha introdotto nel dibattito democratico la tecnica più bassa delle manovre sottobanco.
           I Comitati Civici sono in definitiva il mezzo per tentare di rendere legale ciò che, sulla base del Concordato è illegale: l'intervento della Chiesa nella lotta politica.
           La fama creatasi dai «Comitati Civici» ha solleticato l'appetito di altri mestatori della politica e sono apparsi dei manifesti firmati «Comitati civici del P.N.M.» che hanno fatto andare in bestia i Comitati Civici della Curia. Essi non ammettono concorrenze: essi si ritengono monopolisti dell'inganno e forse non hanno tutti i torti.
           Ma queste beghe fra piccoli e grandi «intrallazzatori» ci interessano poco.
           Del resto anche per i Comitati Civici i tempi aurei del 1948 sono passati: conigli, muli parlanti e sfilatini non attaccano più.




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