Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Oscurantismo a Hollywood (1953)

Le recenti notizie sul rincrudimento delle leggi antidemocratiche americane (la legge Mac Carran in particolare), ci ha portato a discutere su quanto è stato compiuto contro gli artisti del cinema. Secondo una presentazione fatta in una “Settimana Incom” in occasione del Festival di Venezia, l'attore John Wayne dovrebbe essere il presidente del comitato per la “repressione delle attività antiamericane” nel settore della cinematografia. Quali conseguenze ha avuto l'azione di tale comitato e quali finalità esso si prefigge? (Alessandro Neri – Via del Piano 28-1 – Genova)

           Non ho visto, per mia fortuna, il documentario “Luce” - pardon, “Incom” - di cui mi parli, non so perciò, se è stata attribuita a John Wayne la qualifica che tu riporti, qualifica che, fra l'altro, non credo sia tale da fare aumentare l'eventuale simpatia che tale attore può essersi creata fra il nostro pubblico con i suoi “Western”. In realtà John Wayne non ha avuto compiti ufficiali governativi di “repressione”, ma il suo particolare zelo antidemocratico gli ha procurato la nomina a presidente di un'associazione fra gli attori cinematografici anticomunisti. In tale qualità egli ha agevolato in ogni modo l'inchiesta compiuta dalla commissione governativa per la “repressione delle attività antiamericane” nel mondo di Hollywood assumendo così, con la stessa disinvoltura con la quale (magari a mezzo della controfigura) salta su un cavallo in piena corsa, il ruolo di delatore dei suoi compagni di lavoro.
           Forse fra tutti gli indici che denunciano l'ottuso spirito reazionario che caratterizza la classe dirigente americana di oggi, l'attività della famosa commissione e la legge Mac Carran resteranno a fissare nel modo più netto un pauroso momento di decadenza di quella Nazione che, nel nome di Lincoln e nel segno della gigantesca statua della Libertà posta all'ingresso del porto di New York, si era assunta il ruolo nel secolo passato di campione di democrazia.
           I pachidermici ed ignoranti funzionari dell'F.B.I. dell'ufficio creato per combattere i “sovversivi”, si sono installati anche a Hollywood trovando in tipi come John Wayne i compiacenti ciceroni della delazione.
           E così registi come Edward Dmytryk, autore di “Cristo fra i muratori”, soggettisti e romanzieri come Albert Maltz e Dalton Trumbo, quest'ultimo autore del forte romanzo contro la guerra “Hai avuto il tuo fucile, Joe?”, il regista Robert Rossen autore di “Tutti gli uomini del re”, l'attrice Judy Hollyday, premio Oscar e gli attori Mel e Josè Ferrer e numerosi altri, fra i quali centinaia di tecnici, sono stati “epurati”.
           Non si tratta di comunisti, si tratta di uomini e di donne che hanno voluto esprimere il loro amore per la pace, che non hanno voluto accettare la medioevale concezione che l'U.R.S.S. sia un paese di barbari e di sanguinari, che nella loro arte hanno voluto raccogliere i valori umani della fraternità, denunciare la maledizione dell'egoismo dei privilegiati, esaltare la speranza degli umili.
           Ma l'”epurazione” non poteva distruggere nulla della validità e della forza delle idee da “epurare”, colpita è stata solo l'arte cinematografica americana che ha perso delle autentiche intelligenze e che, sotto il peso del terrore della “commissione”, ha visto la sua produzione allontanarsi ancor più dalla realtà umana, divenire ancora più falsa, ancora più inespressiva. Le conseguenze della ”epurazione” delle coscienze, si sono potute misurare su uno dei colpiti, sul Dmytryk che, spaventato dalla persecuzione, ha tradito i suoi semplici ideali umani ed ha accettato di entrare nel grande gregge degli “americanizzati” al cento per cento. Il regista che aveva prodotto capolavori come “Odio implacabile” e “Cristo fra i muratori” dopo la sua cosiddetta “conversione”, ossia dopo la perdita della sua grande luce interna, è riuscito a produrre un solo film, un povero banale filmetto commerciale.
           Le persecuzioni a Hollywood contro coloro che presentavano una America amara, una America quale è, con la miseria desolata a fianco delle colossali ricchezze, con la disperazione di creature umane a fianco della bestiale insensibilità dei padroni, contro coloro che hanno voluto scrutare con l'obbiettivo la realtà che si cela dietro la facciata dei grattacieli, non ha avuto altro effetto che quello di stroncare sul nascere una interessante corrente cinematografica quale era il realismo americano. In definitiva le finalità che si prefigge il comitato che agisce ad Hollywood non sono diverse da quelle che si vogliono raggiungere in tutto il territorio degli S.U.: mettere a tacere, soffocare ogni voce che non concordi con la volontà e con i propositi di coloro che personificano l'imperialismo americano. E gli americani stessi, che talvolta appaiono ingenui, ci hanno informati su chi guida ed appoggia l'azione di repressione delle libere idee e delle luminose intelligenze; al Congresso degli S.U., presentando il suo rapporto, la commissione che aveva inquisito nel mondo di Hollywood, ha dichiarato che per l'espletamento del suo compito aveva ottenuto un prezioso appoggio da parte dei grandi industriali del cinema...




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