Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


L'esercito tedesco (1952)

Secondo le recenti proposte dell'URSS per la soluzione del problema tedesco, si riconosce il diritto ai tedeschi di avere un esercito. Ma la Russia non ha sostenuto sempre la completa smilitarizzazione della Germania? La proposta attuale, che contraddice tutta la precedente politica dell'URSS verso la Germania, è certamente fatta per ingannare il popolo tedesco e tutti gli altri popoli. Inoltre che significato ha più la vostra propaganda contro il riarmo tedesco dopo che gli stessi russi propongono la ricostituzione dell'esercito germanico? Potrà rispondere pubblicamente a queste domande? (Luigi M. - Nervi)

           Questa volta vi ho presi con le mani nel sacco, penserà il signor M. debitamente istruito dalla RAI e dalla stampa “indipendente” che vanno trattando con ammirevole costanza i temi da lui prospettati. Se il sig. M. seguisse un po' anche la nostra stampa e le pubblicazioni dei partigiani della pace – se ciò gli è possibile senza temere di rischiare le pene dell'inferno – sarebbe stato almeno più cauto nel definire politica contraddittoria e di inganno quella dell'Unione Sovietica.
           La politica dell'URSS nei confronti della Germania ha avuto sempre uno stesso indirizzo e si è svolta sempre conseguentemente: distruggere il nazismo, distruggere il militarismo tedesco, fare della Germania uno stato unito, indipendente, democratico, pacifico.
           In un grande discorso pronunciato da Stalin il 7 novembre del 1942, in occasione del 25. anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, quando gli invasori nazisti erano ancora attorno a Leningrado, a Mosca, a Stalingrado, quando ogni odio implacabile sarebbe stato giustificato dalla ferocia degli aggressori, l'avvenire della Germania appare delineato nei termini che ancora oggi, l'URSS segue nella sua politica per la soluzione del problema tedesco, termini di pace e di fiducia nelle capacità di auto-governo del popolo tedesco. Disse allora Stalin che il compito del popolo sovietico non era di distruggere la Germania, ma di distruggere lo Stato hitleriano, non era di distruggere “ogni forza militare organizzata in Germania”, poiché dire ciò “è una bestialità”, ma “di distruggere l'esercito hitleriano e i suoi dirigenti”, ossia il militarismo tedesco.
           La politica dell'URSS non si è mai scostata da queste affermazioni ed è stata sempre diretta a rendere operante gli accordi di Yalta e di Postdam basati sulla distruzione delle radici del nazismo e del militarismo e sulla formazione di una nuova Germania che mai più avrebbe potuto minacciare i suoi vicini e la pace nel mondo.
           E per chiunque non sia accecato dalla propaganda antisovietica, il progetto dell'URSS per il trattato di pace con la Germania presentato con nota del 10 marzo 1952 agli Stati Uniti, all'Inghilterra e alla Francia, appare diretto a soddisfare la doppia esigenza di spegnere uno dei più pericolosi focolai di guerra aperti oggi nel mondo e di ridare piena dignità al popolo libero al popolo tedesco. Come lei ricorda, i punti fondamentali di tale progetto sono: 1.) riunificazione della Germania; 2.) ritiro di tutte le truppe di occupazione; 3.) assicurazione al popolo tedesco del godimento di tutti i diritti democratici; 4.) nessuna limitazione allo sviluppo dell'economia tedesca diretta ad elevare il benessere del popolo; 5.) diritto della Germania ad avere le ragionevoli forze armate necessarie per la sua difesa; 6.) impegno ad appoggiare l'ammissione della Germania all'ONU dopo la firma del trattato di pace.
           L'esercito proposto dall'URSS è un esercito nazionale, di una Germania unita e democratica, libera da ogni occupazione straniera, è l'esercito che ogni nazione ha diritto di avere per la custodia dell'indipendenza nazionale.
           Ben altra cosa è l'esercito tedesco di cui parlano gli “atlantici”, esercito creato in una Germania spaccata in due, formato con i quadri politici e militari dell'hitlerismo, armato da potenze straniere, inserito in un più grande esercito, al comando di generali stranieri, strumento di una politica di aggressione. Un esercito tedesco costituito su queste basi costituisce la più grande minaccia per la pace del mondo, esso è esercito di aggressione per costituzione poiché ha le sue radici nelle velleità di rivincita e nelle posizioni rivendicative territoriali della classe dirigente tedesca che è oggi quella stessa dell'epoca nazista.
           L'Unione Sovietica propone un esercito nazionale tedesco, comandato da tedeschi, armato da tedeschi; gli Stati Uniti e i loro satelliti più che un esercito vogliono formare un certo numero di divisioni di soldati tedeschi vogliono del materiale umano a cui consegnare le loro armi e che, sotto il loro comando, possa servire la loro politica imperialista.
           La proposta sovietica è proposta di pace perché soddisfa il sentimento nazionale tedesco e tende a liberarlo da ogni situazione di inferiorità, la proposta atlantica è una proposta di guerra poiché l'esercito tedesco non è visto in funzione nazionale germanica ma in funzione di una grande congiura mondiale per la guerra di aggressione.
           Gli uomini che amano la pace sono contro il riarmo tedesco così come sono contro il riarmo di tutti i popoli, ma riconoscono il diritto di tutti i popoli ad avere un loro esercito adeguato alle esigenze della propria difesa.




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