Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Il passaporto (1952)

E' possibile ottenere il passaporto per l'Unione Sovietica di un cittadino di qualunque tendenza politica? (Lauro Bandinelli – Arcola, La Spezia) (Giuseppe Mondatori – Bolzaneto) (Luigi Niccolai – Via C. Rolando 27-12 – Samp.)

           Evidentemente, nella situazione in cui si trova il mondo attualmente, la circolazione degli uomini fra i paesi capitalistici e i paesi a democrazia popolare e socialista non si risolve in termini individuali. Qui necessariamente siamo sul terreno delle reciprocità e si tratta solo di accertare quali sono i Paesi che agiscono per la pacifica coesistenza dei popoli, e quindi per la reciproca conoscenza di essi, e quali sono i Paesi che vogliono segnare un grande solco nel mondo. L'Unione Sovietica agisce nel senso della coesistenza e della reciproca conoscenza. Non solo nel territorio sovietico, permanentemente può dirsi, entrano delegazioni e cittadini di ogni paese e delle più varie tendenze politiche – l'ultimo esempio della Conferenza Economica di Mosca che ha raccolto nella capitale anche finanzieri e industriali tutt'altro che comunisti e socialisti è, mi sembra, sufficientemente indicativo – ma il Governo Sovietico ha proposto lo scambio di visite fra l'URSS e i Paesi del cosidetto “occidente” di interi gruppi di cittadini, sempre sulla base della reciprocità. Si trova agli atti del Consiglio Mondiale della Pace di Vienna una precisa proposta in tal senso presentata dalla delegazione sovietica, ma essa non è stata raccolta poiché le potenze “atlantiche” hanno da tempo elevato il vero sipario di ferro fra i due mondi. Il rilascio di un passaporto per i Paesi a democrazia popolare o socialista costituisce oggi, nel mondo capitalistico, un'impresa pressoché disperata e così pure è praticamente bloccata l'entrata di cittadini sovietici nei paesi “occidentali”. La questione del passaporto per l'URSS non è quindi di ordine formale o burocratico, è di ordine politico. Il funzionamento della famosa commissione sulle cosidette attività antiamericane, l'espulsione degli artisti sovietici dall'Italia voluta da Sforza lo scorso anno, l'atteggiamento assunto dal governo verso l'on. Di Vittorio, ecc. ecc., sono fatti sufficientemente chiarificatori per precisare da che parte è la responsabilità di una determinata situazione.




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