Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Ancora sull'esperanto (1952)

           La mia risposta al Dottor Schiavelli sul tema dell'Esperanto mi ha procurato numerose lettere, fra le quali particolarmente ricche di informazione e di contenuto di Giovanni Barni, Corso Sardegna 73-2, e di Amilcare Gatti, via Di Brera 2, che dimostrano quanto interesse suscitano questioni di questo genere.
           Sono grato ai cortesi lettori delle notizie che hanno voluto fornirmi e vorrei pregarli di accettare ancora una volta il più vivo apprezzamento per i sentimenti di pace, di progresso, di amicizia fra i popoli che manifestamente guidano la loro passione per lo studio e la propaganda di una lingua universale.
           Ripeto che nessuno di noi si pone in termini di opposizione o di incomprensione verso uno sforzo che per nobilissimi intenti si va compiendo da oltre un secolo, ma ripeto ancora che riteniamo che esso parta da premesse e si ponga degli obiettivi che restano al di fuori dei termini concreti della grande lotta che i popoli di tutta la terra conducono per la creazione di un mondo di fraternità e di pace.
           A quel lettore che mi ricorda l'indispensabilità dell'Esperanto per i congressi internazionali, vorrei solo ricordare che dal tempo di Zamenhov, il creatore dell'Esperanto, parecchia acqua è passata sotto i ponti e che con il sistema in atto della traduzione e della trasmissione immediata delle lingue più importanti di qualunque discorso pronunciato in una qualsiasi lingua, anche quell'aspetto, che era in definitiva essenzialmente tecnico, appare superato.




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