Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Rifiuto di commesse (1952)

Potresti precisarmi i casi in cui le nostre grandi industrie hanno rifiutato commesse di lavoro o di ordinazioni all'estero da parte del Governo di macchinario che si sarebbe potuto produrre in Italia? (Osvaldo Cacciavellani – Via G. Da Pozzo, 22 – Marola, La Spezia)

           Non credo necessario ricordarti le cause profonde dell'autolesionismo che caratterizza la politica economica governativa. Ti riepilogo i casi più clamorosi di rifiuto di commesse o di ordinazioni all'estero, mentre si smobilitavano i grandi complessi industriali:
           1.) febbraio 1949: si vieta all'Ansaldo di concludere trattative con Governo romeno per la fornitura di quattro impianti di trivellazione per pozzi petroliferi. Tale produzione – impedita dalle clausole capestro del piano Marshall supinamente accettate dal nostro Governo – avrebbe dato lavoro per 10 mesi a 500 operai;
           2.) febbraio 1949: il quotidiano “24 Ore” dà notizia dell'inizio della costruzione di un primo lotto di 300 carri ferroviari per conto delle Ferrovie dello Stato Italiano presso le Grandi Officine Ferroviarie di Nivelles (Belgio). Questi carri sono attualmente in circolazione sulla nostra rete ferroviaria;
           3.) marzo 1949: l'ordinazione all'Ansaldo da parte dell'URSS della costruzione di macchine escavatrici a cingoli per l'importo di due miliardi di lire non viene portata a compimento dai dirigenti della Finmeccanica;
           4.) marzo 1949: un'ordinazione di 500 trattori da parte della Federconsorzi viene strappata all'industria di Stato Ansaldo e viene passata al gruppo monopolistico FIAT;
           5.) marzo1949: il “New York Times” (14 marzo) pubblica una corrispondenza dalla Svizzera che ha per titolo “Mille trattori italiani arruginiscono mentre gli SU ne importano 25.000 nell'Europa occidentale”;
           6.) aprile 1949: i quotidiani “24 Ore” e “Il Sole” (9 aprile) annunciano che la Società Lardarello, già cliente dell'Ansaldo, ordina negli Stati Uniti d'America, per effetto delle clausole del piano Marshall, tre trivelle petrolifere ed altro macchinario per l'importo di mezzo miliardo di lire. Gli stessi giornali precisano che le ultime importazioni di macchinario ERP ammontano a 7 miliardi di lire;
           7.) nel 1950 il Governo di De Gasperi concede facilitazioni agli industriali italiani per l'acquisto di telai in Inghilterra mentre si chiedono licenziamenti alle officine Galileo di Firenze perfettamente attrezzate per produrre modernissimi telai Krompton. Nel 1951 per ogni telaio prodotto se ne sono importati 2,72 dall'estero;
           8.) novembre 1951: l'azienda statale Carbosarda passa all'industria tedesca l'ordinazione di una centrale termoelettrica per un importo di 3 miliardi di lire che l'Ansaldo sarebbe stato perfettamente in grado di costruire.
           Per alcuni fatti più recenti, come le commesse rifiutate dall'OTO e la situazione dei cantieri spezzini, proprio in questi giorni il nostro giornale ha pubblicato – non smentite – denunce molto precise.
           Questi sono solo alcuni esempi della politica economica “nazionale” dei nostri governanti.




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