Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Stanziamenti D.C. (1952)

Nel numero del 22 marzo del settimanale “Il Mondo” era commentata in termini aspri la notizia che il Consiglio dei Ministri aveva stanziato solo 58 miliardi per la ricostruzione del Polesine dei 147 miliardi raccolti con il Prestito Nazionale della Solidarietà. Inoltre si rendeva noto uno stanziamento di 30 miliardi per la costruzione di nuove chiese. Credo che queste notizie – mai smentite – meritino un particolare commento da parte de “l'Unità”. (F. Castagnola – Sestri Levante)

           Non ti pare che le notizie si commentino da sé? E non ti pare, inoltre che il nostro giornale, raccogliendo la voce di tutti gli italiani che amano veramente la loro terra, conduca tenacemente e costantemente la battaglia affinché siano destinati ad opere di pace e alla ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni i fondi destinati al riarmo?
           Il nostro governo non solo getta nella fornace delle spese di guerra quei miliardi che dovrebbero essere impiegati per sanare le piaghe antiche e nuove del nostro Paese, ma arriva ad utilizzare per fini diversi le somme che, in uno slancio di solidarietà, il popolo italiano ha sottoscritto per la ricostruzione del Polesine.
           Siamo di fronte ad un fatto che è anche morale: il governo lanciando il Prestito della Solidarietà ha assunto con i sottoscrittori un impegno non tanto di ordine giuridico o finanziario, quanto di ordine morale e patriottico.
           Quanto sia morale e quanto sia patriottica la devoluzione ad altri fini dei fondi ricavati con la parole d'ordine “Contro l'impeto dei fiumi l'argine del risparmio” ognuno può giudicare da sé.
           In quanto poi alla destinazione di 30 miliardi per la costruzione di nuove chiese, dobbiamo rilevare la perfetta sensibilità del governo di fronte alle invocazioni di Pio XII. Nel suo discorso dell'8 marzo u.s. ai quaresimalisti, il Papa aveva denunciato il “sovraccarico di anime” di numerose parrocchie e aveva dichiarato che tale situazione richiede “la fondazione di nuove parrocchie ed erezione di nuove chiese”.
           Qualche giorno dopo il Consiglio dei ministri – presente anche Pacciardi – decideva lo stanziamento di 30 miliardi per la costruzione di nuove chiese: dimostrazione indiscutibile di “prontezza” e di “sensibilità” governative.
           Siamo degli indiscreti e, peggio ancora, dei “sabotatori dello sforzo per la difesa del Paese” se chiediamo almeno una pari sensibilità per il “sovraccarico dei corpi” negli infimi tuguri di tutta la Penisola e per il “vuoto” di tanti deschi famigliari?
           Del resto la politica governativa ha una sua coerenza. Non conta tanto quello che dicono gli italiani, conta molto quello che dicono agli stranieri.
           Anche il Vaticano, come gli S.U., è uno stato estero...




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