Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


“Diversivi” fiscali (1952)

Con disappunto ho letto le dichiarazioni del compagno Laconi contro il progetto di legge per la tassazione delle indennità parlamentari. Credo che la posizione presa dal nostro Partito in tale occasione non sia stata giusta. (Uno della base – Sanremo)

           Ti sei chiesto perché proprio in questo momento un gruppo di deputati DC ha presentato una proposta del genere?
           Il fatto che fra i presentatori della proposta ci fosse l'on. DC Lombardini, denunciato per reato di evasione fiscale, è di per se stesso indicativo. Lo scandalo delle evasioni fiscali ha dilagato per tutto il Paese: i grandi ricchi, i padroni della nostra economia, con le loro “denunce Vanoni” hanno in realtà denunciato apertamente la corruzione profonda di tutta una classe che pretende ancora arrogarsi la qualifica e le funzioni di classe dirigente.
           Al solito, invece di agire verso i ben individuati responsabili, si è andati a caccia di “diversivi”. E raccogliendo una orchestrata campagna della stampa del grande capitale, quei deputati democristiani, che si erano guardati bene dall'insorgere per i casi Costa, Agnelli, Torlonia, ecc., hanno fatto finta di indossare il saio del moralista e hanno chiesto la tassazione delle indennità parlamentari.
           Sia ben chiaro anzitutto che i parlamentari sono sottoposti, come tutti gli altri cittadini all'obbligo di pagare le imposte per i loro redditi personali o professionali. L'esenzione riguarda solo l'indennità parlamentare, che sono fissate a titolo di rimborso spese, così come del resto sono esenti gli assegni riscossi dai dipendenti dello Stato.
           La questione da porre è questa: sono tali indennità giustamente commisurate o sono eccessive? Se sono giustamente commisurate, una loro decurtazione a titolo di imposta costringerebbe lo Stato ad applicare un aumento pari all'imposta stessa, ossia lo Stato incasserebbe da una parte e pagherebbe dall'altra, con quale utilità pratica è facile immaginare.
           Se l'indennità in atto è eccessiva, si discuta su ciò e si concluda nel modo più opportuno. Ma non pare che tale indennità sia eccessiva, poiché proprio in occasione della proposta Lombardini e C. un altro deputato, mi pare Russo-Perez, ha dimostrato che essa è insufficiente alla copertura delle spese che i parlamentari devono sostenere per assolvere le loro funzioni.
           La proposta D.C. è dunque scopertamente ipocrita e demagogica e bene ha fatto il compagno Laconi a precisarne la natura e a denunciarne i motivi “diversivi” che l'hanno suggerita.
           Del resto sai che i “benpensanti” vanno sempre proclamando che l'esercizio delle pubbliche funzioni non deve dar luogo a nessuna indennità. Si vorrebbe sempre che solo per “censo” si possa avere la possibilità di rappresentare il popolo...




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