Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Le elezioni inglesi (1952)

Nelle recenti elezioni inglesi pur avendo avuto i laburisti più voti dei conservatori, essi hanno ottenuto meno seggi in Parlamento. Mi pare che stiamo di fronte ad una truffa elettorale tipo elezioni dei Consigli Provinciali in Italia. Ma come è possibile che i laburisti al potere abbiano varata una legge che doveva funzionare contro di loro? (Rocco Bovio – Via Rivarolo, 5-11)

           La prima cosa da precisare è che i laburisti al potere non hanno varato nessuna nuova legge per le elezioni politiche. Queste furono annunciate improvvisamente da Attlee il 17 settembre scorso e fissate per il 25 ottobre, sulla base della legge elettorale preesistente, la stessa che era in vigore quando i laburisti conquistarono il potere.
           La legge elettorale inglese è ferma su un vecchio principio che, al contrario della proporzionale, non permette la piena rispondenza fra voti espressi dal corpo elettorale e il numero degli eletti: il principio del collegio uninominale. Accettato questo principio, non corrispondente alla regola democratica, non stupisce affatto che il Partito laburista pur avendo ottenuto 13.894.000 voti di fronte ai 13.693.000 voti del Partito Conservatore sia rimasto in minoranza per 22 seggi alla Camera dei Comuni.
           Ma, visti i precedenti d'Italia e di Francia, tu certamente ti domandi perché i laburisti non hanno preparato una legge elettorale che, pur essendo sempre basata sul principio del collegio uninominale, provvedesse a fissare i collegi, sia per quanto riguarda la loro distribuzione territoriale, sia per quanto riguarda il numero degli elettori nelle diverse circoscrizioni, in modo da assicurar loro la vittoria. La DC in Italia non ha forse dimostrato, proprio con le elezioni per i Consigli Provinciali basate sul collegio uninominale, che è possibile, beffando i principii elementari della democrazia, fare in modo che, ad esempio, un voto delle zone arretrate delle campagne valga quanto cinque voti delle zone operaie delle grandi città?
           Indipendentemente dal fatto che la maggioranza posseduta dai laburisti ai Comuni era così esigua da rendere estremamente rischiosa una battaglia diretta a mutare circoscrizioni elettorali che una antica tradizione ha praticamente cristallizzate, la questione di fondo è che le truffe elettorali vengono congegnate dai governi “occidentali” non per una concorrenza interna fra i partiti del blocco atlantico, ma per frodare le grandi masse popolari che si stringono attorno ai partiti che hanno come loro bandiera la pace e il rinnovamento sociale.
           Le recenti truffe elettorali d'Italia e di Francia non sono state perpetrate a favore di un partito della coalizione atlantica contro altri partiti della stessa coalizione. Esse sono state concordate da tutti i partiti “americani” in Europa, dalla DC ai falsificatori del socialismo, dai repubblicani, ai monarchici o ai gaullisti, per arginare l'impetuoso movimento popolare per la pace e per la giustizia sociale. Si è arrivati in Francia, come tu ricorderai, a formulare una legge per cui in molti casi anche ottenendo un numero di voti superiore a quello di ogni altra lista i comunisti non hanno ottenuto alcun seggio.
           Attlee non aveva alcuna preoccupazione di “truffare” i conservatori, poiché il fondo della sua politica, legata all'imperialismo americano e ai gruppi sociali reazionari del suo paese, non differiva da quello della politica di Churchill. Anzi, come fu chiarito a suo tempo, Attlee e i suoi soci della destra laburista, irretiti negli effetti disastrosi della loro politica di guerra e non potendo, per il loro odio per l'URSS e il socialismo, la loro paura della classe operaia, la loro obbedienza al grande capitale, accettare la politica dei negoziati contro quella della forza, la riduzione degli armamenti contro il riarmo, la ripresa dei rapporti con l'Oriente contro la supina dipendenza finanziaria agli S.U., la distruzione effettiva del potere dei monopoli contro la soggezione ai gruppi sociali inglesi più retrivi, imboccarono la scappatoia di indire nuove elezioni nel momento per essi meno favorevole e puntando su una vittoria dei conservatori per tentare di mantenere il controllo del Labour Party attraverso una demagogica opposizione.
           Altro che truffa elettorale! Le contraddizioni che agiscono nell'interno dello schieramento imperialistico arrivano a costringere talvolta i dirigenti di qualche partito della guerra a battersi per... perdere.
           Alla posizione capitolarda dei falsificatori del socialismo tipo Attlee, Morrison, Gaitskell, Shinwell, reagì la classe operaia inglese, sia nell'interno del Labour Party sia attraverso il Partito Comunista inglese. Solo la lotta del proletariato britannico riuscì a contenere in termini così ridotti la vittoria di Churchill.




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