Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


La Banca nell'URSS (1952)

Qual'è la funzione della banca nell'Unione Sovietica? A me pare che la Banca sia una delle espressioni del capitalismo e che perciò essa non abbia più ragione di essere nella società socialista. (C.S. - Savona)

           Non è esatto che la Banca sia una espressione del capitalismo. La storia delle banche è un po' la storia del denaro e come il denaro non è stato creato dal capitalismo così le banche, centri di raccolte, di distribuzione di mezzi finanziari, svolgevano già importanti funzioni prima dell'affermazione storica del capitalismo. Ciò che è vero è che la Banca nella società capitalistica è diventata uno strumento potente nelle mani della classe dominante ed è proprio attraverso la fusione degli interessi bancari con quelli industriali che è nato il capitalismo finanziario, è nata ossia una oligarchia finanziaria che con le due grandi braccia del monopolio e della Banca stringe in un soffocante abbraccio tutta l'economia degli Stati capitalisti.
           Le banche, sempre più inserite nel sistema capitalistico, devono anche soggiacere alle violente crisi del sistema e spesso migliaia di risparmiatori e di piccoli operatori economici, travolti dal crollo di istituti finanziari, pagano il prezzo delle espansioni monopolistiche.
           Nell'Unione Sovietica, ossia in una società socialista, la Banca ha sempre delle importanti funzioni da svolgere, ma essa è ritornata ai suoi fondamentali compiti di regolatrice dei pagamenti, è divenuta uno strumento dell'azione collettiva per la produzione pianificata e libera da ogni posizione speculativa, si è posta come fattore di coordinamento al centro dell'attività economica del regime sovietico.
           L'asse del sistema bancario sovietico è costituito dalla Banca di Stato dell'URSS. Come tutte le banche, essa raccoglie denari e distribuisce denari, ma è il modo della raccolta e lo scopo della distribuzione che la differenzia nettamente dalle banche degli Stati capitalistici.
           La Banca di Stato ha le fonti di finanziamento in via diretta dall'ammontare delle imposte (sia quelle sul giro di affari delle imprese, sia quelle sul reddito dei cittadini) e dell'ammontare di quella parte degli utili dell'azienda che spettano allo Stato; in linea indiretta dai depositi raccolti dalla Cassa di Risparmio alla quale affluiscono tutti i risparmi del popolo sovietico, essendo completamente scomparsa l'antica abitudine di nascondere nella “calza di lana” il denaro esuberante ai bisogni quotidiani.
           La distribuzione dei mezzi finanziari avviene o direttamente con il finanziamento alle aziende industriali in base ai piani di produzione o indirettamente attraverso versamenti a banche speciali che fanno operazioni a lunga scadenza, come la Banca Industriale, la Banca Agricola, la Banca delle Cooperative, la Banca per i servizi comunali, ecc.
           Ma la funzione caratteristica della Banca di Stato, che la pone al centro dell'economia sovietica, è data dal controllo, che essa esercita sull'andamento della produzione di tutte le aziende del territorio sovietico, di tutte le istituzioni cooperativistiche o collettivistiche.
           Infatti, per legge, tutte le aziende o organizzazioni dell'Unione Sovietica devono regolare le loro operazioni di pagamento attraverso la Banca di Stato. Così ad esempio una grande azienda industriale paga i salari richiedendo i fondi alla filiale della Banca di Stato che agisce nella sua giurisdizione territoriale. La consegna dei mezzi avviene solo dopo che la Banca ha controllato l'aderenza della produzione al piano aziendale: soltanto con l'autorizzazione del competente Ministero si possono effettuare i pagamenti alle aziende che non abbiano mantenuto l'impegno di produzione, già riconosciuto giusto attraverso gli studi e le elaborazioni precedenti. Anche i finanziamenti avvengono in base ai piani di produzione e perciò nessun dirigente può ottenere per la sua azienda crediti superiori a quelli già ammessi.
           Questi pochi cenni credo siano sufficienti per renderla convinto della necessità delle banche anche in una società socialista. Anzi proprio in una società socialista le banche hanno anche una loro particolare ragione d'essere trasformandosi da strumenti di dominio economico in strumenti per il progresso collettivo.




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