Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Spese per la distruzione (1951)

Discutendo del mancato stanziamento di fondi da parte del governo per il rafforzamento delle arginature del Po, un signore mi ha detto: “Già, bisognerebbe fare come ha fatto la passata Amministrazione social-comunista che ha lasciato un mucchio di debiti”.

           Prima cosa va chiarito che le opere pubbliche si costruiscono con denari e non con sospiri. E poiché le entrate ordinarie dei comuni non sono neanche sufficienti per fronteggiare le spese ordinarie, se si vuol ricostruire o costruire non c'è altra strada che quella dei prestiti. Questa del resto è la strada classica della finanza straordinaria dei Comuni: sempre le amministrazioni comunali hanno “costruito” facendo dei debiti. Ma per fare dei debiti occorre avere una finanza ordinaria che permetta di poterli fare, ossia i finanziatori danno i denari quando essi sono certi di poterli avere indietro. Se l'Amministrazione popolare di Genova ha potuto realizzare un vasto piano di opere pubbliche, è stato perché ha saputo anche creare le condizioni per ottenere il necessario finanziamento.
           Tutta la storia dello sviluppo delle città è la storia dei loro debiti: ciò non ha nessun significato negativo, è anzi l'indice della vitalità e della capacità di iniziativa di una città. Le faccio un solo esempio: anche lo Stadio di Marassi è stato ampliato ricorrendo a finanziamenti straordinari, il fatto è che con la sola partita Italia-Francia a Genova è circolato un capitale di importo doppio di quanto è costata l'opera.
           Ma il problema posto è ancora un altro. Poiché non è che il governo De Gasperi non faccia dei debiti o non faccia delle spese straordinarie. Il fatto è che spende male i suoi soldi, il fatto è che destina centinaia di miliardi al riarmo mentre il Paese attende la soluzione di problemi fondamentali non solo per il suo sviluppo, ma per la conservazione stessa del suo potenziale di lavoro.
           Dica al suo contraddittore che per risolvere il problema delle arginature fluviali non c'è neanche bisogno che De Gasperi faccia dei debiti. Basta cambiare una voce del bilancio dello Stato: scrivere “spese per la ricostruzione” dov'è ora scritto “spese per la distruzione”.




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