Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


“Costo” delle istituzioni (1951)

Sento spesso dire che la Repubblica costa più della Monarchia. E' vero che lo stipendio di Einaudi è maggiore di quello del re? (Un insegnante)

           C'è qualcuno che vuol trovare il prezzo del progresso dei popoli addirittura in alcune cifre dei bilanci statali... Così in Italia c'è qualcuno che misura i termini storici Monarchia-Repubblica sulla base della spesa pubblica per un re o per un Presidente.
           Cominciamo a togliere una prima illusione a questo qualcuno. Gira in Italia, alimentata dai sospiri di nostalgici di vario tipo, la favoletta secondo la quale il re “costava” meno di quanto “costi” il Presidente della Repubblica. Basti ricordare a questi ritardatari sul cammino della storia che la cifra assegnata al Presidente – 12 milioni di lire annue – è pressapoco uguale a quella che era assegnata al re – 11 milioni 250 mila lire annue -. Vi è la piccola differenza che per il Presidente si tratta di lire attuali, per il re di lire anteguerra, il che significa che il re, personalmente, costava circa 60 volte di più...
           Ma vi è un'altra piccola differenza. Tutta la famiglia reale godeva di un appannaggio che non era dato dal riparto di una cifra fissa, ma dal numero, dalla qualità, dal sesso dei componenti. La prolificità della famiglia reale era un fatto che riguardava direttamente il bilancio dello Stato e quando si pensi che facevano parte della casa regnante i parenti del re sino al 6° grado, si avverte tutta l'ampia latitudine entro la quale – a spese del contribuente italiano – viveva beatamente di rendita una massa di gente il cui solo merito era quello di avere un determinato cognome.
           Potremmo ricordare altri numerosi privilegi della casa reale, ma temiamo che insistendo su questo parallelismo contabile qualche nostro lettore potrebbe essere portato a credere che ciò abbia veramente una qualche importanza.
           Repubblica non è solo il Presidente e tanto meno gli assegni del Presidente. Repubblica è soprattutto Costituzione Repubblicana. Se qualcuno è fanatico delle misure in cifre delle conquiste popolari si rilegga l'articolo 11 e pensi cosa vuol dire, in termini di spesa pubblica il “ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
           Purtroppo come tanta parte della Carta costituzionale, anche quest'articolo è sulla... carta, ma esso c'è, il popolo italiano l'ha voluto, il popolo italiano lo farà diventare una norma operante.




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