Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Sottoscrizioni del “Mese della stampa” (1951)

Nel numero 28 della “Settimana Incom” un non meglio identificato Viator pone fra gli indici del migliorato tenore di vita del popolo italiano il crescente successo della sottoscrizione per il “Mese della Stampa Comunista”. La cosa è ridicola e meriterebbe di essere segnalata. (Mario Fatticcioli – La Spezia)

           Una volta tanto, attraverso le “profonde” analisi del signor Viator, potrà ben dirsi, da parte della stampa tipo “Settimana Incom”, che i comunisti si fanno in otto, e pagano addirittura di propria tasca, per convalidare le tesi governative sul crescente benessere della Nazione...
           Veramente il signor Viator avrebbe anche potuto pensare che la politica di smascheramento delle posizioni antinazionali dei vari governi De Gasperi seguita dal PCI trova anche nel successo del Mese della Stampa la conferma della sua giustezza, avrebbe potuto pensare che i legami dei comunisti con tutti gli strati del popolo italiano si allargano sempre di più, che lo spirito di sacrificio e di solidarietà dei comunisti si esprime nelle forme più varie, compresa quella, per molti di essi, di rinunciare a qualcosa di essenziale pur di sostenere la grande battaglia che, per la salvezza del Paese, anche attraverso la sua stampa, conduce il P.C.I.
           Ma Viator appartiene alla categoria dei giornalisti bugiardi di cui ho discorso sopra. E allora non teme, per servire i suoi padroni, di affogare nel ridicolo presentando i lavoratori come candidati-plutocrati e abbozzando una nuova teoria del concentramento dei capitali, che non si effettuerebbe più verso l'alto, ma verso il basso...
           Comunque, possiamo assicurare il signor Viator che i successi del Mese della Stampa non sono chiusi: egli avrà quindi nuovi ampi motivi per inneggiare alla illuminata politica economica di De Gasperi.




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