Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Le elezioni rumene (1951)

Sul n. 33 dell'Europeo del 12 agosto è pubblicato l'articolo “Vischinski batte il pugno sul tavolo di Re Michele” di Sandro De Feo. Detto articolo parla degli avvenimenti politici romeni dal '44 al '47. Tra le altre cose si afferma l'inversione da parte del governo di Groza dei risultati delle elezioni romene del 1946 tanto che l'83% dei voti ottenuti dalla opposizione furono invece attribuiti al partito del governo. Come è possibile conciliare tale affermazione con quella contenuta nella risposta della Pravda a Morrison in merito alla “libertà” nei paesi satelliti dell'URSS? Perché l'Unità se ha veramente argomenti da opporre non contraddice quanto riporta l'Europeo? (Angela Pizzorno Testa – via Trieste, 17 – Albenga)

           La questione che Lei mi pone, gentile lettrice, mi ha fatto avvertire sin da questa prima settimana che la nuova rubrica “Lettere al Direttore” può anche impormi qualche piccolo sacrificio. Questa volta, in seguito alla sua lettera, sono stato costretto a leggere un articolo di politica esterna nell'Europeo e dico ciò senza alcuna irriverenza verso coloro, fra i quali evidentemente si trova anche lei, che ritengono ancora di una qualche utilità dedicarsi a tal genere di lettura. Vorrei anzi dire che è confortevole constatare come una Signora si interessi di questioni di politica estera, sia pure attraverso la prosa ingannevole dei grandi settimanali della stampa gialla.
           E' già un punto di partenza, si tratta di andare avanti nella conoscenza di certi problemi, verso le fonti di informazioni serie. Spero che lei non mi taccerà di presunzione se le dico che credo di trovarmi un po' più avanti di quel punto di partenza e quindi ritenermi autorizzato a non leggere gli articoli dell'Europeo.
           Venendo alla questione che le interessa, Lei dovrà ammettere che è difficile porre su uno stesso piano un fantasioso articolo di un qualsiasi De Feo che indipendentemente dal fatto di apparire come un tipico saggio del più stantio anticomunismo, investe solo la responsabilità (o la irresponsabilità?) dello scrittore, ed un articolo di un organo quale è la Pravda, articolo che esprime una linea politica ufficiale di una delle Grandi Potenze mondiali, l'URSS e che confutava un articolo di Morrison nel quale era stata espressa un'altra linea politica ufficiale di un'altra Grande Potenza mondiale, l'Inghilterra.
           La serietà dell'articolo a cui Lei si riferisce è sufficientemente documentata dall'episodio di Viscinski che pianta in asso re Michele di Romania e se ne va sbattendo tanto fortemente la porta da far cadere dal soffitto dei calcinacci.
           Qui non si tratta di politica, si tratta di scienza delle costruzioni.
           Io non saprei come dimostrarle in poco spazio tutta la banale falsità del romanzetto messo in piedi dal De Feo se, per fortuna, questo signore non si fosse lasciato intrappolare dalle cifre. Le cifre, i dati, sono la grande insidia dei falsari: anche le monete false si spaccerebbero meglio se non fosse necessario stamparvi sopra una serie e una cifra. In genere gli articolisti di quel tipo evitano le cifre (dicono che sono aride, la realtà è che sono pericolose), ma De Feo c'è cascato ed allora dimostrando la falsità delle sue cifre e dei suoi dati spero di convincerla sulla falsità di tutto lo scritto.
           De Feo dice che le elezioni del 1946 in Romania avevano portato a questi risultati: Partiti anticomunisti 83%, Blocco Democratico Popolare 17%. Dice ancora che il Governo presieduto dal comunista Groza si sentì perduto, tacque per 5 giorni e che dopo questo lungo silenzio improvvisamente annunciò il risultato, invertendo il rapporto di forze: 83% era il B.P.D. E il 17% di Partiti dell'opposizione.
           Primo falso: i risultati ufficiali delle elezioni furono i seguenti: Votanti 6.823.938; B.P.D. 4.766.630; Partito Nazionale Contadino 879.927; Unione Popolare Minoranze Ungheresi 569.651; Partito Nazionale Liberale 259.306; Partito Contadino Democratico 156.775; Partito Socialdemocratico Indipend. 65.528. Voti nulli 92.355.
           Tutte le liste non del B.P.D. erano di opposizione ed il rapporto è stato B.P.D. 71,80%. Partiti di opposizione 28,20%.
           Le cifre del De Feo dell'83% e del 17% sono inventate di sana pianta.




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