Gelasio Adamoli
Raccolta di contributi dal web

[ Contributo estratto direttamente dalla pagina web: www.linearossage.it/public/sale-house-pcige.htm ]


In vendita la storica sede del P.C.I. genovese
Trasformata in uffici di varie metrature la casa del Partito di Salita S. Leonardo

di Luciano Bezerédy (23 giugno 2001)


La storia è in vendita. Un semplice annuncio di vendita immobiliare è il necrologio voluto dagli eredi (ex revisionisti) del Partito della quercia (DS), per la storica sede del PCI genovese, in Salita S.Leonardo, che sarà trasformato in un anonimo edificio del centro città. I locali che hanno ospitato la redazione genovese dell'Unità, le stanze da dove dirigevano l'attività del Partito uomini come Gelasio Adamoli, e che videro l'ascesa politica dei futuri liquidatori, l'intero palazzo in cui, divise su quattro piani, avevano sede tutte le diverse realtà direttive del PCI genovese, sta per essere trasformato in un insieme di semplici appartamenti. Sì! Anche la storia è messa in vendita, in liquidazione dalla casta di neoburocrati che hanno condotto allo sfacelo il Partito Comunista Italiano. La casa del Partito che era la casa per la cui costruzione i comunisti genovesi avevano devoluto, autotassandosi, nella quale avevano lavorato volontariamente, con abnegazione e spirito di sacrificio, è un legame con il passato che i diessini vogliono recidere in fretta. Il fascino, la storia che trasmette lo storico edificio non è affare per i neo rampolli della socialdemocrazia liberale, è però affare che frutterà per ogni appartamento un ricavo che varierà, a seconda della metratura, dai 400 ai 700 milioni. In questo caso anche la storia paga! Sgomberato l'edificio dai cimeli dell'aborrito passato, donati alla casa del Partito da tanti illustri personaggi della cultura, da dirigenti e artisti proletari, come da semplici lavoratori, segno tangibile dell'attività politica in favore delle classi oppresse che in questa sede si svolgeva, la ormai excasa genovese del Partito Comunista diverrà anch'essa preda della speculazione immobiliare. C'è anche chi non si rassegna e protesta, nell'illusione di credere che la sua voce può aver ancor valore all'ombra della Quercia, lui l'anonimo compagno Mario, iscritto al PCI dal lontano 1945 e che scelse di aderire al PDS, reclama un oggetto, un cimelio, una foto di Togliatti o di Berlinguer, un vessillo sovietico in ricordo di un glorioso passato. Non sappiamo se sarà riuscito a salvare qualcosa dalla furia iconoclasta del post revisionismo, quel che è certo è che ha ragione quando urla la sua rabbia, gridando: con la scomparsa della casa di Salita S.Leonardo, lasciamo il centro città in mano ai fascisti! Non era il momento di andarsene da qui lo sentiamo soggiungere - quando gli uffici di Biasotti e di Berlusconi qui in centro sono ormai padroni assoluti. Forse… si illude ancora! Il centro città e non solo quello era già da lungo tempo che il revisionismo liquidatore lo aveva consegnato ai padroni!


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