Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


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     Proprio alla cronaca ed alla preparazione dei corrispondenti locali, come vedremo, è dedicato il Manuale del corrispondente dell’Unità del 1951. Già in un documento del 1947, prodotto alla vigilia del terzo congresso provinciale del Partito, (37) la Segreteria nazionale esorta a mantenere un equilibrio tra gli argomenti politici e sindacali e l'informazione più spicciola, nell'ambito delle pagine di cronaca (38) (nonostante l'esiguità dello spazio), perchè: "La base (...) per vincere la concorrenza di altri giornali con decine d'anni di testata, è di riuscire ad eguagliarli e batterli con l'informazione". (39) Per questo - continua con giudizio positivo - si sta riorganizzando la rete dei corrispondenti (40) e si sono inaugurate rubriche che raccontano – ancora con poca continuità, rileva il documento – fatti ed eventi locali. (41)
     Oltre alla competizione con la “stampa gialla” a Genova è forte quella con il quotidiano socialista “Il Lavoro” e la sua rete di “buoni corrispondenti e cronisti rotti ad ogni malizia del mestiere, con vecchie amicizie nei commissariati e nei comandi della benemerita”, che si assicurava la volontaria informazione del suo gran numero di lettori. (42)
     Adamoli - sostituto di Serbandini alla direzione dal 1951- tenterà di aprire un filo diretto con i suoi lettori, con l’obiettivo "di dare al giornale una maggiore caratteristica popolare e di massa, per esempio curando personalmente una rubrica di posta ai lettori", (43) mentre per valorizzarne la collaborazione diretta nel 1954 lancerà addirittura un questionario (44) sul quotidiano. Tale approccio seguiva la tradizione della stampa comunista per cui il giornale è un'opera corale, alla cui vita redattori e lettori devono contribuire in maniera paritaria, (45) questi ultimi per esempio partecipando alla distribuzione e al finanziamento, ma anche suggerendo gli argomenti di maggior interesse. Già nel 1946, comunque, la pagina della donna firmata da Willy Dias (46) dedicava una parte alle lettere delle lettrici e le rubriche "Filo diretto" ed "Analisi fotogenica” (contenute nella terza pagina del numero domenicale) mantenevano uno stretto contatto con i lettori. Sulla stessa linea erano le rubriche per i bambini, quelle di sport e costume, la cronaca locale e le incheste sociali, spesso dagli altri giornali dimenticate:

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(37) Tale documento è conservato al Centro ligure di storia sociale, Fondo Adamoli, cartella 5 (L’Unità). Il titolo esteso è: L’Unità – Dal II al III congresso provinciale della Federazione genovese del Partito Comunista Italiano, allegato num. 2 alla relazione della Segreteria, 6-7-8 dicembre 1947.

(38) Si analizzano qui la prima e la seconda pagina, inserendo nella "cronaca" anche gli argomenti politici e sindacali, non solo il "notiziario normale di bianca e di nera" (Ibidem, p. 3).

(39) Si tratta di una citazione di Togliatti stesso. (Ibidem).

(40) Di questa riorganizzazione parla, peraltro, lo stesso Gaudenzi, che diventa caporedattore e gestirà proprio la cronaca.

(41) Citate qui le rubriche: "Lettura di cronaca", "Tutta Zena ciu un carugio", "Sintesi delle cinque cronache", Passaggio a livello , "Voci dalla città".(Ibidem).

(42) A. Gaudenzi, A Genova gli operai non ridono, cit., p. 104.

(43) Paolozzi-Leiss, Voci dal quotidiano, cit., p. 49.

(44) L’Unità , 24 settembre 1954. (Cfr. B.Bario, L'edizione genovese de “L’Unità, cit., p. 82).

(45) Cfr. P. Salvetti, La stampa comunista da Gramsci a Togliatti, cit., pp. 11 e segg.

(46) Willy Dias sarà poi sostituita da da Anna Rodari (Ibidem, p. 50).