Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      » 77^ mprofeta Isaia, »oo n. — quanto (osse inferiore a Raffaello nelle pitture de1 Profeti e delle Sibille, io3 - suo giudizio sulle Ut» opere, i oi n. - confrontato con Raffaello ; di che fosse cagione in lui lo studio dell' anatomia, io5 - carattere delle sue opere, 106 - in che foste superiore a Raffaello ; ed in die inferiore, 219 - ritrae Bindo Altoviti in bronzo, 246 n. - lodato in architettura, 271 - condotto a Firenze da Leone X, e perchè, 278 - sua maniera in architettura, 279 - quante scienze abbracciasse, 287 e seg. - quanto sbalordiste colle pitture (iella Sistina, 297 - misurato con Raffaello non resta superiore, 298 -che sia stato per Raffaello, 299 - quante volte disegnasse il Torso di Belvedere, 35o n. - suo carattere, 4»« e seg.; n. e seg. - differisce da Raffaello ; in che si occupasse dopo la cappella Sistina, 4*3 - non poteva essere invidioso di chicchessia, 4>4 n. - come divenisse pittore; si rifiuta di pingere a olio il Giudizio finale; come dipinta la sua Leda, 4 '5 e n.-si associa a Fra Sebastiano per lottare con Raffaello, 416 - disegna per Fra Sebastiano, 4 • 7 ~ alcune memorie intorno allo stesso da chi pubblicale ; e in che consistano, 420 n. - fa disegni architettonici in concorrenza con Raffaello, 463 n. -quanta si distinguesse nel disegno, 466 - a qual segno sia ardito nel disegno, 468 - sotto qual punto non conoscesse 1' espressione , 477 e mirasse a provare coJ/'arte
      sua; come ne ottenesse il principato, 478 n. - prove dedotte dalle sue opere, e cenno intorno alle stesse , 479 n. - paragonato ad Alessandro, a Cesare pel dominio della {orza; da questo tratto ad amare ; suoi versi che lo testificano ; usò del-1 iperbole, 48o n. - a qual fine esprimesse al piò alto grado la forza, 481 n. - come il sublime, 482 n. - non ha passato la misura in che sta il vero buono ; che sia egli considerato in sè slesso, 483 n. - di quali mezzi si servisse per esprimere la forza, 4$4 n* - impossibiliti di confrontarlo con Raffaello, ivi n. e seg. - sua mira di allargare i termini dell'arte, 485 n. - suoi lineamenti troppo studiati, 488 - come definisse la forma del bello, eh' hanno nella mente tutti gli uomini, 6i5 - suoi versi sull'idea divina degli Esseri, 617 n. - sul dipingere che fanno i pittori sè stessi, 620 n. - forse la creduta Fornarina di Firenze fu disegno di Michelangelo; e perchè, 660 e seg. - sua maraviglia per l'indefessità, onde studiava Raffaello, 699.
      Bossoli, della calamita, in che modo, e perchè fosse adoperata da Raffaello nel misurare le antichità, 539 e seg.
      C.
      Caffarrlli , loro palazzi in Roma, da chi architettati, 984 n.
      Calcagnimi Celio, sue opere; e che scrivesse sul conto di Raf
      LnOOQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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