Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      neratrice del buon gusto : e n' avevamo ben ragione , perchè oltre alla somma difficoltà di saper distinguere le prime opere del Sanzio da quelle del suo maestro, del Francia , e di altri suoi condiscepoli o contemporanei, co'quali usò famigliarità nella replicate volte che visitò Firenze; pare a giorni nostri predomini una certa non so qual licenziosa tendenza a sostenere per opere di quel divino alcune dipinture, che a dir vero non portano con loro che la sola brama espressa , od a loro solamente attribuita di voler giugnere a quell* apice di perfezione, oltre il quale nulla più rimane al dottrinato osservatore da desiderare. Ma se in siffatti giudizj, che dire si possono erronei, concorse 1' opinione di molti , non. si uni però mai quella dei più valenti professori, i quali sono i soli giudici che possono in cotali opere con maggiore sicurezza pronunciare. Tale non è la cosa rispetto alla pittura posseduta dal Bisi: essa porta con sè scolpito all'evidenza il carattere di Raffaello, quando questi vedute le opere di Masaccio , del Frate, e di altri fiorentini, abbandonava di già la prima sua maniera peruginesca , e si avanzava a grandi passi verso la seconda ; che per tale infatti viene da tutti ritenuto.
      Quantunque questo soggetto sia stato eseguito in si piccola dimensione, nullàdimeno seppe Raffaello presentare agli occhi degli artisti una elegantissima composizione con tutto quell' amore e quell' intelligenza condotta , onde si distinse sempre in ogni suo lavoro. Nel mirare questo ci sembra come di vedere un quadro grande osservato col mezzo di una lente , la quale riducendo l'oggetto più in ristretto compare esservi maggiore finitezza , senza detrarre per nulla quel tocco franco come se fosse veduto alla stessa grandezza: e vi posso assicurare che questo dipinto compare essere di maggior dimensione, sia per 1' artificio col qoale son condotte , come per la disposizione delle figure e del fondo. Gli intelligenti trovano in questa pittura tutto
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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