Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      « be, che questi avesse dipinta una regina con tutta la grazia e « nobiltà ; e l'artista antico una divinità e la madre degli Dei. • -Resta a provare se al volto della figlia di Niobe converrebbono gli affetti che si leggono in volto alle Vergini di Raffaello. La fisonomia è l'espressione dell' anima : havvi certa bellezza che non armonizza con certi pensieri, con certi sentimenti : e un' i-dea profonda, comechè timidamente espressa, si aseonde in queste parole d' un autore francese : a On ne peut dire que la peinture d'un objet qui aura quelque beauté absolue, ne plaise « ordinairement davantage que celle d'un objct qui n'aura point « ce beau. La seule exception qu'il y ait peut-étre a cette règie, « c'est le cas, ou la conformiti de la peinture avec l'état du « spectateur, gagnant tout ce qu'on óte à la beauté absolue du « modèle, la peinture en devient d'autant plus interessante » i. Chi scrisse questo periodo non pensò che il bello assoluto non è che un tipo ; che il bello corporeo è sempre relativo ; e che un grado minore di bellezza fisica può talvolta esprimere un grado maggiore di bellezza morale. Se avesse pensalo a questa fecondissima verità , avrebbe forse esposto in termini più generali ¦e più franchi questa opportuna sentenza.
      « Raffaello, seguita Mengs, dava alle sue figure un'aria molto « gradevole, il che mostra la loro virtù : ma sono sempre per-Cristo non è che un uomo, se si paragona « al Giove o air Apollo » ». Quando si tratta di figure di-
      i EncycJopedie, Art Beau. — U Milizia che dioe (del Bello e del Gatto) essere un'insulsaggine 1* idearsi il Bello assolato , non ha pifc diritto a discorrere d' ideala. — « Le espressioni ( dioe egregiamente il Talia ) che pi& Canno a Belletta , sono d' affetti che ravvisiamo nelle cose di fuori per certa analogia che queste dimostrano a ciò che noi siamo dentro : cerchiamo in esse espressioni non già ride» perfetta. il prototipo, come dicono, di quegli oggetti , a cai appartengono , ma una ripetizione delle più care parti dell* esser •ostro, una corrispondenza di sentimenti, un aumento della nostra vita morale. »
      a Pregi e difetti di Raff. D. V.
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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