Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Tergine, che sollevasi sopra due gradii», agli angoli del più basso dei quali sedono in variate attitudini due vezzosi fancinlli, che toccano con bel garbo le corde uno della viola, l'altro della chitarra. Quello a destra volge gli occhi ad altri putti posti sopra due spallette sporgenti dalle pareti intermedie ai pilastri, onde accordare il suono dela viola, e quello de'loro strumenti; l'altro è in atto di compiacersi dell' armonia che trae dal proprio. Non isfuggirà all' accorto osservatore la notabile differenza che scorgesi tra i descritti fanciulli, ed i quattro delle preallegate spallette. I primi non si scostane dalla pratica de' buoni maestri che fiorirono in sul declinare d«l quindicesimo secolo, o nel principio del susseguente; maniera che ricorda tuttavia quello che chiamiamo antico stile, e di cui troviamo frequenti esempj nelle opere di Giovan Bellini, di Pietro Perugino, del Mantegna e di altri loro contemporanei. Hanno garbo, non mancano di effetto , e talvolta di espressione ; ma le larghe venerande tuniche onde sono coperti loro rapiscono i vezzi della fanciullezza, e danno una contegnosa aria non propria dell' infanzia.
      Ignudi sono gli altri, di forme alquanto meno svelte , ma qnali si convengono a fanciulli di pochi anni, senza scapito per altro della bellezza. Nè soltanto distinguonsi dai primi per la nudità, per la proprietà della forma, ma eziandio per certa vivacità che accompagna ogni loro atto, per l'ingenuità , il brio, ed una, dirò così, attitudine al movimento che quasi non ci lascia dubitare che sian vivi. E questo soffio animatore, questo fuoco celeste, quando mai fu in mano del Pintnricchio ? Quest'uomo, sebbene troppo migliore artefice che non lo fa il Vasari, non sarebbe giunto a Unto di portare, per certi rispetti, 1' arte più in là del suo Maestro, se la fortuna , ed il merito proprio d'ingegno , e di cuore non gli acquistavano 1' amicizia di Raffaello.
      * Ma sarà presso tutti non leggiere indizio della perspicacia, e delt^ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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