Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      e però, volendo anche in qnesto ubbidire al comandamento di Vostra Santità, dirò minutamente come si abbia da adoperare, prima che si passi ad altro. Farassi adunque un istromento tondo , e piano, come un astrolabio ; il diametro del quale sarà due palmi, o più, o meno, come piace a chi vuole adoperarlo: e la circonferenza di questo instromento si partirà in otto parti giuste, ed a ciascuna di quelle parti si porrà il nome d'uno degli otto venti; dividendola in trentadue* altre parti picciole, che si chiameranno gradi. Così dal primo grado di tramontana, si tirerà una linea dritta per mezzo il centro dell'instromento fino alla circonferenza; e questa all' opposito del primo grado di tramontana farà il primo d'ostro **. Medesimamente si tirerà par dalla circonferenza un' altra linea, la quale passando per lo centro, intersecherà la linea d' ostro, e tramontana , e farà intorno al centro quattro angoli retti, e in un lato della circonferenza segnerà il primo grado del levante, nell'altro il primo di ponente. Così tra queste linee che fanno li soprascritti quattro venti principali, resterà lo spazio degli 'altri quattro collaterali, che sono Greco, Lebecchio, Maestro, e Scirocco: e questi si descriveranno con li medesimi gradi, e modi che si è detto degli altri. Fatto questo, nel punto del centro,
      * A questa frase, dividendola in trentadue, Francesconi muove il dubbio, che sia corso errore di penna, o di stampa, perchè in vece di trentadue dovrebbe dire quarantacinque, formando questo i gradi di un mezzo quadrante, che corrisponde ad ognuno degli otto venti. Può essere ancora, che sia stata omessa qualche parola, perchè la bussola ordinariamente divisa in otto venti, si suddivide anche in sedici, ed in trentadue.
      ** Dovea dirsi in questo luogo non già dal primo grado, ma da zero, ossia dal principio del primo grado.
     


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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