Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Mosca il quale dipinse, nel genere di Raffaello, cose non sufficenti per altro a provare eh' egli sia stato o suo allievo o suo collaboratore \Nella enumerazione che abbiamo compendiato, no- .Con,ldeT.a,,on*
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      stro principale fine è stato quello di dare al lettore già maravigliato e sorpreso dal numero prodigioso di ope-
      * Ad onta delle grandi lodi che furono date dal Yasari alla Scuola del Sanzio, che vennero ripetute dal Lanzi e da tanti altri fino a noi, vi fu chi opinò diversamente in quanto al merito reale nell' arte, che agli scolari esclusivamente viene attribuito. Un celebre artista nostro contemporaneo, che alla scienza della pittura unisce una profonda dottrina della Storia pittorica, ne scrivea in questi ultimi giorni da Firenze : « La scuola del Sanzio ha promosso pochi grandi ingegni, perchè tutti i discepoli, o coloro che volevano appartenére a quella scuola, cercavano d' imitare le opere del Sanzio ; tanto che si ebbero contraffazioni, piuttosto che imitazioni. Ed il loro scopo era sempre quello di avere dato alle loro opere tutta la materiale fisonomia che a quella somigliava ; piuttosto che imitare il Maestro nel modo che copiava la natura , o da essa imparava a produrre scelte composizioni, o grazie sempre novelle. Si slontana da questo fare Giulio Romano, che mantenne una certa originalità sua propria ; ma il suo carattere era troppo fiero ed impaziente, e poco si confaceva colla dolcezza ed ingenuità dello stile del Maestro. Il suo pennello era spesso duro, ed il colorito alle volte pesante, e verso l'opaco; quasiché si potrebbe supporre, maggiore vantaggio per l'arte, se Giulio fosse stato allievo di Michelangelo esclusivamente; e forse il Yasari avrebbe assai più prodotto nella scuola di Raffaello. Non si pretende con questo diminuire il merito nè dell' uno , nè dell' altro : ma ambedue eredi, per cosi dire, primarj del talento di uomini cosi straordinarii, la posterità sembra che esigesse di più. Ed il Vasari ha ragione di commendare i disegni di Giulio assai più che i suoi dipinti ; mentre in quelli spiegava maggiormente il suo talento, a^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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