Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      tore, e lo stile è pel disegnatore, siccome per lo scrittore, il linguaggio «modificato dal gusto, o l'ingegno di ciascuno: e quindi le gradazioni e la varietà, cui va soggetto, sono innumerevoli. Quello che caratterizzò lo stile di Michelangelo , fu P espressione della forza, ma ciò che formò il merito del suo stile ne divenne il difetto , perchè P applicò indistintamente a tutti li soggetti, a tutte le età, tanto alle figure virili che alle femminili, ai fanciulli, come agli uomini formati. Abbiamo veduto al contrario con quale flessibilità lo stile di disegno di Raffaello fosse proprio, siccome
      10 fu quello delP antichità sul quale s' era formato, a soddisfare a tutte le convenienze, a percorrere tutti li gradi cominciando dalla semplicità infantile e dalla grazia gifAnile, fino alla nobiltà e alla grandezza delle figure eroiche e delle divinità : é '1 più grande elogio che si possa fare finalmente del suo stile di disegno è quello, che messo accanto ai modelli più perfetti dell' antichità piace ancora.
      La maniera di piogere e '1 colorito, due cose che colorito e
      11 più delle volte attengonsi agli stessi processi, ed a ** d pratiche uguali, provarono gli stessi cangiamenti nelle opere di Raffaello, e per una medesima progressione delle altre parti dell' arte, salirono allo stesso grado.
      L'uso dei colori, e'1 maneggio del pennello, tutto era semplicissimo in Pietro Perugino) e niente, secondo le abitudini della sua scuola, tendeva a produrre quello effetto , e quel distacco , che producono le ombre pronunciate. Li primi quadri di Raffaello, le sue piccole opere soprattutto, hanno pure questa simplicità
      ^.ooQie


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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