Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Ecco per tanto ciò che ha reso Raffaello il pittóre più universale di tutti li pittori. Il suo disegno adunque non è nè così studiato, nè così profondo, nè così vigoroso come quello di Michelangelo ma ha su di questo il vantaggio d' essere conveniente a maggiore quantità di soggetti. Il disegno non è per lui il fine della pittura, ma un mezzo un istromento atto a rendere una moltitudine di idee, di caratteri variati, ed a prestarsi ai soggetti di tutte sorta.
      Se la scienza anatomica conduce il disegnatore alla conoscenza fondamentale delle forme che deve esprimere , se dessa insegna le ragioni della costruzione, della disposizione , dell' economia dei corpi, essa somministra pure dei lumi sopra quello che ne costituisce la proporzione. Ma 1' arte delle proporzioni non può essere unicamente sottomessa a cognizioni tecniche : la loro venustà, varietà, e sorprendente illusione indefinibile che ne risulta , dipendono da certe leggi, che la teoria non può fissare, se non per via di approssimazioni'.appartiene al genio, al sentimento, al gusto il perfezionarle} e ciò che deve il disegno a queste tre qualità per rispetto alle proporzioni, Raffaello certamente ha posseduto nel grado più eminente. Il bell'equilibrio delle linee, l'armonia dei contorni, la giustezza della totalità , la precisione delle forme, la giusta relazione del loro carattere con quello delle singole figure, di ciascuna età ^ di ogni soggetto, nulla di tutto questo certamente dovette Raffaello a Michelangelo.
      Generalmente, come l'abbiamo già fatto osservare, Ciò clic dicesi stile nel disegno, è in Raffaello molto più conforme di quello d* ogni altro pittore allo stile di diseguo dell' antichità. Il diseguo è il linguaggio del pit-
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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