Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      esprimere: intendiamo qui di parlare di quelle delicatezze di motivo, di movimento, di fisonomia, le quali, siccome l'hanno di già dimostrato parecchie delle sue composizioni, tolgono alla natura quelle gradazioni leggieri delle abitudini, dei costumi, delle inclinazioni, che l'osservatore può cogliere sopra li tratti mobili d'u-na moltitudine di persone occupate d' uno stesso soggetto, o colpite da uno spettacolo qualunque. Si potreb-bono fare sopra Raffaello un numero infinito di quelle osservazioni così di volo, che fuggono alla teoria, siccome tutto ciò che procede dal sentimento, e non è compreso che da lui solo. Siamo quasi sicuri di trovare in tutti gli oggetti, in quelli stessi che sembrano fuori del dominio del pensiero, certe apparenze le quali fanno sì che vi partecipano. Mengs ha osservato che molti de'suoi panneggiamenti, ben lungi dal richiamare, siccome in tanti altri, una certa maniera determinata, che 1' uso del modello dà alle pieghe , aveano la proprietà d'indicare colle loro disposizioni o colle loro cadute, il momento che precede quello del movimento in cui la figura è veduta^ e nulla è più atto ad esprimere V azione, ed a correggere l' apparenza dell' immobilità.
      Non si cita una sola composizione di lui, nella quale , non si ammiri alcun esempio dell'arte di saper mescolare certe situazioni per farle valere l'una per 1' altra in una stessa scena non opposte ; ma diverse, le quali quasi modulazoni leggieri d' uno stesso sentimento cino altri questo volo ; ma chi Michelangelo agguagliò? Queste cose andremo noi facendo manifeste col fatto nella sposizione della Sistina , col qual lavoro straordinario ei si fe' servi gli intelletti, gli animi, i secoli ».
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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