Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Raffaello ha trattato tutti li soggetti possibili, e di tutti li tempi , in tutte le età, in tutte le posizioni: e si può affermare che non v' ha passione, moto dell' animo,
      » Tutte le sue opere fauno prova di questo suo intendimento : tulle esprimono la maggior forza de'cootristi, la maggior gagliarda delle membra, il maggior vigore dell' animo, e la maggiora veemenza della perturbazione ».
      « Vedi le Sibille e i Profeti della Sistina : in che forza non si atteggiano nella persona ? Qual vigorìa d'animo non si slancia fuori dagli aspetti e dai movimenti ».
      « Vedi il Giudizio : Oh ! qual forza di dolore, di raccapriccio, di tormento , di pietà , d' ira, di vendetta pronunciata in mille maniere? Qual forza d'impero 'nell' onnipotenza del Giudice ».
      « Vedi il Panteon : Non ti mostra forse nel suo ordine, nella sua ampiezza, nella solidità e immensità de'sostegni una forza smisurato, per cui firunelleschi fu vinto? 11 Panteon librato ncl-l'aria, e sorretto da tanta mole, gli è il mondo sostenuto sulle spalle d'Alante ».
      « Finalmente vedi il Mosè: Non ha scultura antica nè moderna che abbia più forti membrature : che mostri nel petto un animo più forte , e nel volto più prepotenza di comando quaulo il Mosè , che in sè accumula un concepimento impetuoso , a ciò cbe da un vigoroso braccio poteasi di più forte eseguire. Invaso latra il Milizia; il morder suo è obbliato dal mondo, e sdegna i petti gentili; e il Mosè empie tutti i cuori di maraviglia ».
      « 11 vero carattere di Michelangelo è dunque la forza , con questa soggiogò il mondo : e fu cosi fortunato sopra Alessandro , Cesare e gli altri conquistatori, che tuttavia ne tiene il dominio. Quest'uomo trascendente ed unico nacque con tale ingenita vaghezza di prevalere per mezzo della forza: la sua prima opera in pittura , appena può dirsi uscito dalla puerizia, fu il dipingere i diavoli che battono S. Antonio con molle strane forme e mostruosità, come dice il Condivi ».
      « La sua prima opera in iscoltura all'età di circa anni tredici, fu lo scolpire la zuffa de'centauri per Dejanira, cioè l'opposizione della forza colla forza ».
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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